Al giorno d’oggi, nessuna professione soffre di invecchiamento più del sacerdozio cattolico. La gioventù è scarsa, le comunità sono amalgamate, alle donne non è permesso fare nulla – tutto ciò che può ancora reggere viene trascinato davanti all’altare. Almeno a Natale, quando i cristiani sottomarini fanno una sorprendente ricomparsa, riscoprono una connessione spirituale. Ahimè, non sarà festivo quando lo saranno. Altrimenti partiranno nel 2023.
A questo proposito, c’era una grande pressione sul vescovo Psiolo. Attendeva con impazienza la messa di Natale nella cattedrale di Vittorio Veneto, nella provincia italiana di Treviso. Poco prima di mezzanotte la chiesa era in fermento e mancava solo lui, il celebrante. Verso le 21 si è seduto sulla poltrona del salotto con dei biscotti salati (speriamo solo biscotti salati!). Corriere della Sera. La rappresentazione del presepe e la messa serale erano già alle sue spalle. Una simile vigilia di Natale non è una passeggiata, soprattutto per i teologi, e il vescovo ha già 73 anni. Comunque, ha detto di aver impostato la sveglia alle 10:50. Ma per quanto riguarda quegli stupidi pulsanti AM/PM: in realtà lo ha impostato sulle 10:50 e si è addormentato. Fortunatamente hanno trovato un altro prete nella chiesa, e mentre c’è carenza di sacerdoti, il banco di riserva è male occupato. Allora il sacerdote scosse arbitrariamente il pulpito dal sudario liturgico. Fu solo la mattina dopo che il vescovo tornò all’altare, scusandosi e dicendo che come cristiano bisogna “sopportare le proprie debolezze e il proprio sonno”.
Anche i cristiani sottomarini lo ammiravano.
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