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“Vergogna”: rabbia per l’accordo di Roma con l’Arabia Saudita

“Vergogna”: rabbia per l’accordo di Roma con l’Arabia Saudita

Mercoledì la Roma ha presentato uno sponsor al club del New Jersey, suscitando fischi e rabbia. Motivo: l’accordo è con l’Arabia Saudita, che è anche in diretta concorrenza con la città di Roma.

In futuro si presenterà insieme ai compagni della Roma con un petto diverso: Paulo Dybala.
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Le maglie della Roma sono apprezzate da molto tempo dagli amanti delle magliette. Da un lato per il bellissimo abbinamento cromatico tra arancio e rosso basato sul soprannome giallorosso, ma dall’altro anche per la portata del petto che spesso in passato o era inesistente o, come nel caso attuale , estremamente inappropriato.

Per qualche tempo sulle magliette della capitale è stata scritta la parola “SPQR”: questa è l’abbreviazione latina di “Senatus Populusque Romanus” (“Senato e popolo di Roma”). Le lettere erano l’emblema nazionale dell’antica Roma, erano portate dalle legioni dell’Impero Romano nel loro stendardo (come noto dai fumetti di Asterix o dagli adattamenti cinematografici) e si possono trovare ancora oggi come emblema nello stemma dell'”eterno immortalità”. Città.” O anche su edifici pubblici e tombini.

Ma tutto questo finirà adesso.

Un affare da 25 milioni di euro e due partite

Mercoledì il club italiano di Serie A ha annunciato ufficialmente di aver concluso un nuovo accordo con la società saudita “Riyadh Season” della capitale Riyadh. Dal 2019 si tratta di manifestazioni ed eventi sportivi annuali finanziati dallo Stato che si estendono su tutta l’area metropolitana e tra i mesi di ottobre e marzo mirano a generare interesse economico e turistico a Riyadh e in Arabia Saudita o semplicemente a diffondersi ulteriormente.

La cerimonia di apertura di quest’anno si terrà il 28 ottobre – tra le altre cose sotto forma di un incontro di boxe tra il pugile britannico Tyson Fury, ancora imbattuto nella sua carriera professionale ed è l’attuale campione dei pesi massimi del World Boxing Council, e Francis Ngannou (ex UFC). . campione del mondo dei pesi massimi)..

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Questo è esattamente quanto pubblicizzato sulle maglie della Roma, che in cambio frutta ai giallorossi 25 milioni di euro in due anni di contratto. La Roma giocherà anche due amichevoli in Arabia Saudita.

“Questo si riduce a una questione di come.”

Anche adesso questo è abbastanza normale nel calcio di oggi, poiché i club stipulano sempre più regolarmente accordi e contratti di sponsorizzazione con aziende del Qatar o dell’Arabia Saudita. Nel caso della Roma, però, c’è qualcos’altro in gioco: il quotidiano “Gazzetta dello Sport”, ad esempio, scrive che il tradizionale club della “Città Eterna” ha informato il governo solo un giorno prima della conclusione di questo accordo – e che la città di Roma è in diretta concorrenza con la città di Riad.

Entrambe le città vogliono e chiedono di partecipare all’Expo 2030, il consueto mega evento con una portata finanziaria di circa dieci miliardi di euro. L’ex sindaco di Roma Virginia Elena Raggi (dal 2016 al 2021) era arrabbiata per questo accordo e per la mancanza di consultazione. Il 45enne, nato a Roma, ha dichiarato al quotidiano La Repubblica: “Tutta questa faccenda è una vergogna. Non c’è niente di sbagliato nel fatto che la Roma sia sponsorizzata da chi vuole. Ma qui si tratta di una questione di come e come.” “Il momento è quello giusto.” Se così fosse, il contratto verrà concluso solo dopo il 28 novembre: a Parigi si voterà su chi otterrà il contratto per Expo 2030.


È un peccato dover prendere questa decisione ogni tanto, ora che siamo tutti sulla stessa barca per portare la mostra a Roma e in Italia.

L’ex sindaco rumeno Virginia Elena Raggi

Raggi ha proseguito: “È un peccato dover prendere questa decisione ogni tanto, ora che siamo tutti sulla stessa barca per portare la mostra a Roma, in Italia. Questo è il momento di restare uniti”. Per questo pretende: “Sarebbe bellissimo se la Roma portasse sulle maglie il logo di Expo 2030, in segno di sostegno alla nostra candidatura. Anche la Lazio può farlo. Penso che tutti i romani ne sarebbero orgogliosi”. Ma è altamente dubbio che queste richieste verranno accolte.

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Secondo la Gazzetta dello Sport, anche l’attuale sindaco Roberto Gualtieri era arrabbiato per l’annuncio di breve durata, di cui sarebbe venuto a conoscenza solo martedì sotto forma di due telefonate alla presidente della Roma Lina Soloco. Ha poi accusato l’amministratore delegato del club di non essere idoneo.

Problemi finanziari con lo sponsor precedente

Tra l’altro, il fatto che i giocatori giallorossi abbiano recentemente giocato per la “SPQR” non è stato del tutto volontario. Il nuovo sponsor della maglia della Roma, il fornitore di servizi finanziari di criptovaluta DigitalBits, sta attraversando da tempo gravi difficoltà finanziarie e si dice che non abbia sempre adempiuto ai propri obblighi nei confronti del club della capitale. Quando il 31 maggio di quest’anno non è stato pagato l’importo dovuto, i romani hanno deciso di giocare in futuro senza il logo dello sponsor sulle maglie.

Fino ad ora, quando “Riyadh Season” sarà disponibile per la lettura nei prossimi due anni.