- In base alle regole di Dublino, la Svizzera può trasferire in Italia le famiglie con figli minori.
- Questo è stato finalmente deciso in una nota sentenza emessa venerdì dal Tribunale amministrativo federale.
- La Corte Esecutiva Federale giustifica nuovamente eventuali ricollocazioni con l’accreditamento del nucleo familiare italiano e la garanzia di un alloggio family friendly.
Il Tribunale amministrativo federale ha annullato la sua prassi, in vigore dalla fine del 2019. Il motivo della precedente prassi si chiama Ordinanza Salvini di fine 2018, come spiega la Corte Esecutiva Federale. La legge prevedeva che i richiedenti asilo sarebbero stati collocati in centri di prima accoglienza o strutture temporanee solo se fossero tornati in Italia in base all’accordo di Dublino.
L’accesso a un sistema di seconda accoglienza che includa una migliore accoglienza dovrebbe essere precluso a queste persone. La Corte d’appello federale ha ritenuto che tale impiego non fosse consentito alle famiglie con minori e ad altra popolazione vulnerabile. Per questo motivo, nonostante avessero già chiesto asilo prima di entrare in Svizzera, il tribunale esecutivo federale ha vietato al gruppo di essere deportato in Italia entro la fine del 2019.
La Corte Esecutiva Federale ha ora revocato il divieto di rigetto a causa di una nuova legge italiana in una sentenza storica. Questo giustifica il fatto che l’Ordine Salvini sia stato fortemente ribaltato con il Nuovo Testamento. Il sistema di accoglienza e coordinamento è stato riaperto a tutti i richiedenti asilo. Per le persone bisognose di protezione, sarà garantito il sostegno di cui hanno bisogno.
Nella terza denuncia la madre ha licenziato
In particolare, si tratta di una madre single e di suo figlio. La donna aveva chiesto asilo in Svizzera a fine marzo 2019. La Segreteria di Stato per l’immigrazione (SEM) non ha risposto alla sua richiesta e ha voluto espellerla in Italia ai termini di Dublino. La denuncia della donna è stata accolta dalla Corte di giustizia federale perché la SEM non aveva esaminato le condizioni dell’Italia e poteva quindi accogliere il rigetto.
Alla sua seconda conclusione, la SEM ha concluso che la donna dovrebbe tornare in Italia e che la Svizzera non dovrebbe occuparsi della sua domanda di asilo. Anche in questo caso la madre single ha presentato con successo una denuncia al Tribunale amministrativo federale. Anche in questo caso, il tribunale ha ritenuto che le garanzie dell’Italia non fossero sufficienti e ha rinviato il caso alla Segreteria di Stato per il reinsediamento. La mutata galassia politica ha portato alla stessa sentenza nella SEM – questa volta è stata confermata dalla Corte Esecutiva Federale.
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