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Un uovo di Pasqua di cioccolato di 84 anni è all’asta: carta da parati sentimentale

Un uovo di Pasqua di cioccolato di 84 anni è all’asta: carta da parati sentimentale

Una storia commovente dalla Gran Bretagna: per decenni una donna ha tenuto un uovo di cioccolato. Ora dovresti avere un nuovo proprietario.

Un uovo di Pasqua di cioccolato di 84 anni sarà venduto all’asta in Galles il prossimo mese. Come annunciato dalla casa d’aste Hansons, la bambina di nove anni Sybil Cook ricevette le caramelle nel 1939. Ma con la guerra incombente, lo zio di Cook le consigliò di razionarle e di non mangiare tutte le uova in una volta.

L’uomo disse alla bambina: “Stai attenta, ragazza mia, perché presto potrebbe non esserci più cioccolato”. Non solo cucinavi la cioccolata razionata, ma non la toccavi nemmeno. Il rapporto dice che ha custodito l’uovo di Pasqua per sei anni, durante la seconda guerra mondiale. E anche in età adulta non mangiava cioccolato.

L’uovo è quasi intatto

Jill Poulter, una delle figlie di Cook, ha dichiarato alla casa d’aste: “Quando abbiamo chiesto a mia madre come fosse riuscita a conservare l’uovo per così tanto tempo, ci ha detto che non le sembrava giusto mangiarlo, avendolo usato per tutta la guerra tenerlo.” Quando Cook era piccola, raschiava un pezzo di carta dalla parte anteriore per vedere se dietro c’era del cioccolato.

Con l’eccezione di un punto, i pacchetti blu, bianco e cioccolato sono tutti quasi intatti. L’uovo è in una scatola decorata con piante artificiali e una figura di plastica. Sybil Cook e l’anno 1939 sono scritti a matita sulla scatola.

Mia madre amava la vita e il cioccolato.

“Mia madre amava la vita e il cioccolato”, ha detto sua figlia, Jill Poulter. “L’uovo era molto prezioso per lei. (…) Per 60 anni l’ha tenuto su uno scaffale nella sua camera da letto (…). Un museo andrebbe bene.”

Charles Hanson, proprietario di Hanson’s Auctions, ha dichiarato: “Questa storia dell’uovo di Pasqua mi ha sciolto il cuore. È un meraviglioso promemoria delle difficoltà della guerra, della rispettabile obbedienza e di una bambina che era così severa con se stessa da non permettere nemmeno il più piccolo morso del suo cibo preferito.”