Dopo aver salvato 56 persone nel Mar Mediterraneo, la “Sea-Watch 5” è stata arrestata in Italia. Le autorità italiane hanno ordinato una detenzione di 20 giorni, ha annunciato sabato sera il gruppo di controllo Sea-Watch sul social network X, in precedenza su Twitter. Dopo pressioni politiche e mediatiche, la nave ha potuto attraccare venerdì a Pozzalla in Sicilia, dopo che l'Italia aveva precedentemente assegnato la “Sea-Watch 5” al porto di Ravenna, nel nord Italia, a 1.500 chilometri di distanza.
Sea-Watch ha respinto la motivazione della decisione. “L'installazione di 'Sea-Watch 5' è una manovra puramente politica”, ha spiegato il portavoce Oliver Kulikowski. “L'Italia sembra usare tutti i mezzi per distogliere l'attenzione dalla mancata fornitura di aiuti”. Sea-Watch ha annunciato che impugnerà la sentenza del tribunale.
Le autorità italiane hanno tratto in salvo 56 persone… #SeaWatch5 fisso per 20 giorni. In precedenza, un ragazzo di 17 anni era morto a bordo dopo che Italia, Malta e Tunisia avevano rifiutato la sua evacuazione medica. Il nostro comunicato stampa: https://t.co/5h1GuIw7Nk pic.twitter.com/eBo6sgw9G4
— Seawatch (@seawatchcrew) 9 marzo 2024
In precedenza gli operatori umanitari avevano pianto la morte di un ragazzo di 17 anni a bordo della nave che era stato salvato dal pericolo in mare mercoledì. Italia, Malta e Tunisia non hanno iniziato nonostante le richieste di effettuare evacuazioni sanitarie. Gli altri quattro, che erano in condizioni critiche, sono stati portati sulla terraferma italiana nove ore dopo.
“Istruzione inconscia”: anche i soccorritori sono intrappolati a bordo della “Jeo Parents”.
Nel frattempo, domenica notte, “Geo Parents” ha portato a Civitavecchia, a nord di Roma, 132 persone soccorse. Molti altri, però, dovranno rimanere a bordo su indicazione delle autorità italiane e potranno sbarcare solo a Genova, nel nord Italia, ha spiegato l'organizzazione operativa di Medici Senza Frontiere, GeoParents. Questa istruzione insensata consente, tra l'altro, ai bambini di età inferiore ai tre anni e alle due persone che necessitano urgentemente di assistenza medica di rimanere a bordo in mare agitato.
Il Mediterraneo è una delle vie di fuga più pericolose del mondo. Secondo l’Organizzazione internazionale per le migrazioni (OIM), nel 2023 più di 3.000 persone sono morte o scomparse durante la traversata. Dall'inizio dell'anno sono stati più di 250. Il numero di casi non segnalati potrebbe essere molto più elevato.
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