Venerdì 14 maggio 2021
“Scena del crimine” in un rapido controllo
Tragedia in blu
Da Ingo Shell
Quando Mike, di cinque anni, scompare a Bamberg, i suoi genitori, che vivono separati, non se ne accorgono finché entrambi pensano che il figlio sia con l’altro. Ma poi esplode l’inferno, che anche i commissari di Ringelhahn e Voss non sono al sicuro dalle sue fiamme.
che succede?
Tutto inizia alla perfezione: Paula Ringlehan (Dagmar Manzil) si sveglia la mattina, apparentemente le cose migliori e ancora piena della notte prima. Avvolta nella sua trapunta, scende in cucina, dove l’aspetta già la colazione. Non sospettava nemmeno che il suo galante, Rolf Glauger (Sylvester Groth), non solo avesse le uova pronte per lei con tutti i metodi di preparazione immaginabili, ma avrebbe potuto avere molto sulla torta.
Ringelhahn ha appena il tempo di affrontare i suoi sentimenti e la prossima situazione è imminente: il piccolo Mike sembra essere inghiottito dal terreno. Padre (Andreas Beichmann) e madre (Linda Bebel) vivono separatamente, ma litigano ancora costantemente, così estremi che all’inizio non si accorgono nemmeno della scomparsa del figlio. Insieme al collega Felix Voss (Fabian Henriks) e alla squadra circostante Wanda Goldwasser (Elle Goldwasser), Ringelhahn inizia un’indagine e presto scopre che nulla sembra essere: il misterioso Titus (Simon Frohirth) e la sua fidanzata Coco (Michelle Barthel), che deve ancora essere visto, tuttavia, l’insegnante con il punto oscuro nella biografia, i suoi studenti astuti – una foresta tra le persone Rengelhan minaccia anche di arrestarlo.
Di cosa si tratta veramente?
Prima di tutto: “Dov’è Mike?” Non come intrattenimento come Whodunit, né come film d’azione, infatti, non è nemmeno un film d’azione. Lo sceneggiatore Thomas Windrich (“Nella Germania centrale: NSU. The Perpetrators – Today Is Not Every Day”, “Io e Kaminski”) e il regista Andreas Kleinert (“Hedda”, “Borowski and the Happiness of Others”) sono di colore scuro, tra il blu profondo e il nero, una tortuosa storia di vita Non c’è niente dentro e nessuno è al sicuro – alla fine c’è ancora qualcosa come la speranza.
Momento Wegzapp?
Meno di un momento, più dell’umore di base della “scena del crimine” della Franconia questa volta. Tragedia, abisso personale e quasi nessuna distinzione tra realtà e mondi interiori fanno di “Dov’è Mike?” Un film che sfida il suo pubblico.
Fattore sorprendente?
Costantemente alti, anche grazie al cast della superstar, oltre al cast di Franken, Simon Frourth, Sylvester Groth e Bettina Hubei sanno anche come brillare dolorosamente.
Come va
8 su 10 – un dramma complesso su un abisso personale e questo percorso imperfetto chiamato vita.
“Tendente ad attacchi di apatia. Risolutore di problemi. Appassionato di Twitter. Aspirante sostenitore della musica.”
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