D.Il nome di questo ponte dovrebbe risuonare nelle orecchie della maggior parte degli italiani: Ponte Morandi è il nome del ponte autostradale costruito sul fiume Polcevera a Genova, crollato il 14 agosto 2018. 43 persone sono morte nell’incidente. Il nome ufficiale del ponte era Viadotto Polcevera, ma era più ampiamente conosciuto come Ponte Morandi, il precursore dell’ingegneria Ricardo Morandi (1902-1989), ponte in cemento pressato e cavo d’oro.
Il Ponte Morandi si trova a Catanzaro, capoluogo della regione meridionale italiana della Calabria. Anche il nome ufficiale era diverso: dopo il politico locale calabrese, Vietto Fosto Byzantis, quando era capo della provincia di Cadanzaro, fu presa la decisione di costruire il Viadotto. Il ponte Morandi di Cadenzaro è più antico di quello di Genova. Questo viadotto, che collega il centro storico di Cadensaro con la zona industriale ad ovest della città e porta chiaramente la firma di Morandi, è stato completato nel 1962, tre anni dopo la costruzione – cinque anni prima dell’apertura del Ponte Morandi. A Genova.
“Qui è tutto sparso”
Mercoledì il ponte Morandi di Catanzaro è stato sequestrato e sospeso in attesa della decisione del magistrato competente. Sequestrato anche il tunnel di San Francisco sulla State Road 280. Sei sospetti sono stati arrestati, tra cui due appaltatori, un addetto alla costruzione di strade e un agente di polizia finanziaria. Sono stati accusati di frode, riciclaggio di denaro e sospetto coinvolgimento mafioso.
Con tale decisione il giudice di merito Paola Siriaco, sotto la guida del procuratore generale Nicola Gratteri, attualmente il più importante cacciatore di mafia del sud Italia, ha seguito l’istanza del pm di Cadensaro. Nell’ambito dell’operazione Brooklyn contro l’organizzazione mafiosa calabrese ‘ndrangheta’, i pubblici ministeri guidati da Criteris hanno ora intercettato i telefoni cellulari degli imprenditori edili arrestati e dei loro associati. Dopo aver ricevuto l’appalto pubblico per i lavori nel 2017, è possibile ascoltare i Convenuti parlare dell’uso di materiali da costruzione scadenti nei lavori di manutenzione e riparazione del ponte. Calcestruzzo e malta economici vengono utilizzati per ridurre i costi. La Procura è fermamente convinta che l’impresa edile vincitrice della gara sia controllata dal clan della ndrangheta di Inasso del terminal di Lamezia.
In una conversazione intercettata con il frustrato direttore dei lavori sul ponte, il capo della società di costruzioni ha confermato di non poter consegnare altri materiali da costruzione “per motivi finanziari”. Il responsabile del sito risponde: “Questa roba è un mucchio… non puoi tenerla e lavorare. Qui sta crollando tutto”.
La presa del ponte Morandi ha suscitato indignazione in tutta Italia. Ma con sollievo, perché le manovre criminali sono state scoperte prima della potenziale catastrofe. Il presidente regionale Roberto Occhiuto a nome di tutti i calabresi ha espresso la sua gratitudine agli inquirenti e ha affermato: “Non si gioca con l’incolumità dei cittadini”.
Mercoledì è stato riaperto il traffico attraverso il ponte confiscato e attraverso il tunnel. L’Ente per le costruzioni stradali ha dichiarato che gli interventi di manutenzione con materiali danneggiati non hanno pregiudicato la “sicurezza sostenibile delle strutture”. Ulteriori indagini da parte degli inquirenti sul ponte e sul tunnel potrebbero continuare senza che i tratti stradali vengano definitivamente chiusi. Giovedì, da Cadenzaro sul Ponte Morandi, è stato registrato un traffico sensibilmente inferiore al solito.
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