La Corte di giustizia europea ha deciso che la polizia può leggere gli smartphone anche in caso di reati minori, ma solo se un tribunale o un’altra autorità indipendente lo ha verificato in anticipo.
La polizia può controllare gli smartphone? Sì, dicono i massimi giudici dell’UE. Se la polizia leggesse i dati di uno smartphone, ciò potrebbe costituire un’ingerenza grave o addirittura particolarmente pericolosa nei diritti fondamentali delle persone.
Messaggi, foto e domande sui siti visitati consentono di trarre conclusioni molto precise sulla vita privata di quella persona.
I paesi dell’Unione Europea devono stabilire condizioni concrete
Tuttavia, non si dovrebbe vietare alla polizia di utilizzare i telefoni cellulari per reati minori. Perché in tal caso si correrebbe il rischio che i crimini non vengano perseguiti in modo efficace.
È importante che ciascun paese dell’UE determini con sufficiente precisione quando è possibile leggere gli smartphone. Inoltre il tribunale o un’altra autorità indipendente deve verificare in anticipo se un’offerta di cellulare è adeguata alla situazione concreta.
La Germania deve migliorare
Inoltre: l’interessato deve essere costantemente informato della lettura, almeno quando questa non disturba le indagini. In Germania i giudici hanno già iniziato a decidere se confiscare i telefoni cellulari e le persone colpite vengono informate.
Ma dopo questa sentenza la legge tedesca dovrà anche limitare in modo più preciso questo aspetto, cioè definire il tipo di reato per il quale uno smartphone può effettivamente essere letto. Finora non ci sono restrizioni in questo paese.
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