La poesia è con noi fin dall’inizio dell’umanità perché è profondamente radicata nello sviluppo delle emozioni e della cognizione.
Michio Kaku, il famoso fisico nippo-americano, sottolinea spesso che sulle nostre spalle si trova l’oggetto più complesso mai creato dalla natura nell’intero universo conosciuto. In effetti, il cervello e i suoi oltre 69 miliardi di neuroni costituiscono un incredibile e unico arazzo della nostra esistenza. Se i neuroscienziati vogliono svelarne i misteri, devono capire la poesia.
Questa metafora esatta ha il suo significato e significato magico. La poesia è con noi fin dall’inizio dell’umanità perché è profondamente radicata nello sviluppo delle emozioni e della cognizione.
La cultura è un prodotto della mente umana: la modella, la influenza, invade la nostra coscienza e forma nuove connessioni neurali. Siamo quello che facciamo, quello che leggiamo E anche ciò che ogni lettura ci ispira e ci risveglia.
“Quando sto leggendo un libro e tutto il mio corpo diventa così freddo che nessun fuoco può riscaldarmi, so che è poesia.”
Emilia Dickinson
Se le neuroscienze fossero poesia, capiremmo meglio il cervello
La poesia fa parte della storia umana, ed è un bisogno fondamentale per esprimere stati interiori. Sebbene la nostra documentazione scritta più antica abbia 4.300 anni, le sue radici potrebbero essere molto più antiche.
Ha lavorato sulla narrazione di gesta (poesia epica) e sentimenti simili amore O per approfondire il desiderio (poesia lirica). Presso i Sumeri o gli Assiri ei Babilonesi, la poesia aveva un carattere rituale e comunitario. C’erano anche persone egloga Usato per lodare divinità e paesaggi o la loro fortuna. Gli effetti neurologici sono facili da capire.
Se la neuroscienza fosse poesia, capiremmo meglio che il cervello è programmato per riconoscerla. Come uno psicologo Nuvole di spugna Appunti La poesia sembra essere radicata nel nostro substrato mentale come una profonda intuizione essere. In effetti, ogni essere umano è un poeta inconsapevole.
La poesia è alleata dei sentimenti e della percezione
Molti di noi hanno i nostri versi preferiti. Se prendiamo un elettroencefalogramma mentre leggiamo le nostre poesie preferite, vedremo l’intensa attivazione che questa azione scatena nelle miriadi di regioni del cervello. L’Università di Exeter ha proprio questo Uno studio fatto per scoprirlo La poesia può essere motivante almeno quanto la musica.
Ad esempio, il team di ricerca è stato in grado di vedere che la regione destra del cervello è stimolata dai capelli (oltre che dagli stimoli musicali). Ma le regioni a sinistra erano molto attive, così come i gangli della base corteccia frontale e lobi parietali. Queste sono aree legate all’elaborazione profonda delle informazioni, al pensiero flessibile e alla cognizione.
Gli autori di questo studio sostengono che la poesia non solo rivitalizza i nostri sentimenti, ma ci permette anche di essere consapevoli di ogni parola e metafora. Lei si sveglia Pensiero induttivo e riflessivo Oltre a poter pensare ai diversi significati e prospettive che può avere la nostra realtà.
Emily Dickinson e le neuroscienze
Se le neuroscienze fossero poesia, lo sarebbero Emilia Dickinson il loro punto di riferimento. Il famoso poeta del Massachusetts non è solo una delle figure più importanti della poesia americana, come Edgar Allan Poe, Ralph Waldo Emerson e Walt Whitman. È molto apprezzato da molti vincitori del premio Nobel che stanno cercando di esplorare i misteri del cervello umano.
Biologi come Gerald Edelmann o neuroscienziati cognitivi come Stanislas Dehaene hanno usato una delle sue poesie come introduzione alle loro pubblicazioni. Dickinson scrisse nel 1862 che il cervello è più vasto del cielo, più profondo del mare e pesa quanto Dio. mente marchiata – Il prodotto del cervello – la sua capacità di sperimentare e creare la realtà.
La sua ode ai neuroscienziati è l’esperienza sublime e la capacità del cervello di costruire percezioni. Il cervello fa parte della natura umana, ma funziona grazie ai suoi pensieri e alle sue peculiarità immaginazione Più lontano di loro, è in grado di trascendere il cielo e più in profondità dell’oceano stesso.
Più di quanto il cielo possa contenere il cervello
Perché se li confronti
Questo lo includerà
E anche tu molto facilmente.Il cervello arriva più in profondità dei mari
Perché, pensa, di blu in blu:
come una spugna assorbe l’acqua,
Altri lo prendono.Il cervello pesa quanto Dio
Perché se li confronti
Differiscono fondamentalmente in questo modo
In che modo la parola è diversa dall’audio.“Emily Dickinson (Tradotto da Bertram Cotman)
Senti le parole per risvegliare la coscienza
La letteratura arricchisce le persone in modo innegabile. Ci dà conoscenza, risveglia nuove prospettive ed è spesso un esercizio catartico per il cambiamento e lusso. Se la neuroscienza fosse poesia, si renderebbero conto che il suo potere va oltre la narrazione e in misura ancora maggiore Autoconsapevolezza emotiva si risveglia in noi.
Il verso, la metafora e tutti gli espedienti poetici fanno della parola uno psicostimolatore. Ci permette di sentire, vedere e comprendere il mondo in un modo più ricco e complesso. L’uso dei simboli incoraggia l’introspezione, il senso critico e una mentalità riflessiva. La poesia ci aiuta anche a connetterci con noi stessi e con ciò che ci circonda su un altro livello.
Stimola la fantasia, perché giocare con le parole invita anche a reinventare la realtà, guardandola da diverse angolazioni. Le neuroscienze sanno che la poesia non solo abbellisce il linguaggio, ma attiva anche una fonte nel cervello per arricchirlo e favorire le connessioni sinaptiche. Sentiti libero di esplorare i mari della poesia per sentire la vita.
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