A causa degli alti prezzi del carburante, il governo italiano vuole regolamentare più da vicino gli operatori delle stazioni di servizio. Devono comunicare giornalmente il prezzo di vendita del carburante. Lo ha concordato il Consiglio dei Ministri, secondo una dichiarazione del governo mercoledì sera, 11 gennaio. Da questo, il Ministero per le Imprese calcola un prezzo medio che gli operatori devono esporre insieme al prezzo effettivamente praticato.
Roma ha sovvenzionato ogni litro di carburante fino alla fine del 2022, motivo per cui i prezzi sono rimasti relativamente invariati per così tanto tempo. Che ora è finita e il governo non vuole prorogare nuovamente la misura introdotta sotto l’ex premier Mario Draghi. Punta invece su una maggiore trasparenza e, secondo gli osservatori, vuole usare il mandato per frenare la speculazione dietro l’alta spesa alla pompa. gen. Nella settimana 1-8, il prezzo medio nazionale della benzina alla pompa è stato di 1,81 euro, in aumento di quasi 17 centesimi rispetto alla settimana precedente, secondo i dati del governo.
Come menzionato nel link, chiunque violi ripetutamente l’obbligo di visualizzare i prezzi dovrebbe aspettarsi un’interruzione dell’attività da sette a 90 giorni. Anche il primo ministro Georgia Meloni e la sua linea di ministri vogliono che i funzionari lavorino più a stretto contatto. La Guardia di Finanza, che è responsabile della criminalità dei colletti bianchi, deve cooperare con i cani da guardia della concorrenza e i regolatori dei prezzi – noti anche come “mister pressi” (Mr. Prezzi) in Italia – per “sopprimere il comportamento speculativo”. (tb/dpa)
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