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Politica estera offensiva in Niger: Macron non vuole mostrare alcuna “debolezza”

Politica estera offensiva in Niger: Macron non vuole mostrare alcuna “debolezza”

Politica estera offensiva in Niger
Macron non vuole mostrare “debolezza”.

Secondo Emmanuel Macron, la Francia vuole rimanere ferma di fronte ai governanti militari del Niger. Il ruolo dell’Occidente è stato “sempre più messo in discussione” in questi tempi. Il presidente è critico anche nei confronti degli Stati Uniti e degli altri paesi europei.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato la politica estera offensiva del suo paese nei prossimi mesi. “Nessun paternalismo, nessuna debolezza, altrimenti non andremo da nessuna parte”, ha detto Macron in un discorso di due ore agli ambasciatori francesi riuniti all’Eliseo a Parigi. Nel suo discorso, Macron ha sottolineato, tra le altre cose, la posizione intransigente del suo paese nei confronti dei nuovi governanti militari del Niger – e ha annunciato che l’ambasciatore francese sarebbe rimasto nel paese nonostante l’ultimatum di Niamey.

Riguardo al clima politico internazionale generale, Macron ha detto agli ambasciatori che “l’ordine internazionale, in cui l’Occidente ha svolto un ruolo di primo piano, è sempre più messo in discussione”. Il contesto internazionale diventa “più complesso” e comporta “il pericolo di indebolire l’Occidente, soprattutto l’Europa”.

Macron ha ribadito la ferma posizione della Francia sulla situazione in Niger, circa un mese dopo il colpo di stato militare. Macron ha affermato che Parigi è “troppo impegnata” nella deposizione del presidente nigeriano Mohamed Bazoum, aggiungendo: “Cosa faremmo se avesse luogo un colpo di stato in Bulgaria o Romania?” La Francia “non misura con doppi standard”.

Sbagliato contro gli Usa e i Paesi europei

Macron ha anche affermato che l’ambasciatore francese, Sylvain Etty, resta in Niger nonostante l’ultimatum emesso venerdì dalle autorità a Niamey. La politica francese è chiara: Macron ha letteralmente affermato: “Non riconosciamo i golpisti”. Nel suo discorso, Macron ha criticato gli Stati Uniti e molti paesi europei, compresa la Germania. Macron ha detto: “Ci dicono che la politica corretta è quella di rovesciare (il presidente nigeriano Muhammad Bazoum) perché è diventata di moda, perché in realtà ora devi produrre localmente, anche se fosse un colpo di stato”.

Washington e altri governi europei, tra cui Berlino e Roma, si sono espressi più volte a favore di una soluzione diplomatica in Niger. D’altro canto, la Francia è pronta a sostenere l’intervento militare, se la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) decide di farlo.

Riguardo al conflitto tra Armenia e Azerbaigian sul Nagorno-Karabakh, Macron ha annunciato una “iniziativa diplomatica”. Incontrerà “questa settimana” il primo ministro armeno Nikol Pashinyan e il presidente azerbaigiano Ilham Aliyev. Macron ha affermato che i colloqui riguarderanno il “pieno rispetto del corridoio umanitario Lachin”. L’Azerbaigian ha chiuso da luglio il corridoio Lachin, l’unica strada che collega l’Armenia al Nagorno-Karabakh, il che, secondo le dichiarazioni armene, sta ora compromettendo gravemente le forniture di cibo, medicine, gas e carburante.

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