Non si vede ancora una soluzione all’impasse sulla pista ghiacciata per le Olimpiadi invernali del 2026. Gli organizzatori di Milano-Cortina continuano a spingere per una pista in Italia e il Comitato Olimpico Internazionale spinge perché le gare di bob e slittino vengano spostate all’estero .
Venerdì (8 dicembre 2023), il Comitato Olimpico Internazionale non solo ha dato il via libera per ammettere atleti provenienti da Russia e Bielorussia ai Giochi Olimpici del 2024 a Parigi. Nel vertice In Losannache ha preceduto la decisione, il CIO questa settimana si è occupato anche dei Giochi invernali di Milano del 2026 e Cortina d’Ampezzo.
Nel suo comunicato finale il CIO si è rivolto direttamente agli organizzatori italiani: si aspettano una decisione tempestiva sulla questione ancora aperta di dove si terranno le gare olimpiche di bob e slittino nel 2026. Il nuovo edificio originariamente previsto per la vecchia pista olimpica di Cortina d’Ampezzo Il governo italiano lo seppellì a metà ottobre. Il Comitato Olimpico Internazionale ha consegnato agli organizzatori italiani I.M vertice-Il protocollo ora specifica un ordine molto specifico. Per i Giochi del 2026 verrà presa in considerazione una sola pista fuori dall’Italia già predisposta e operativa.
Sembra che il CIO abbia voluto formulare ancora una volta questi requisiti in modo esplicito. Recentemente si sono sentite voci diverse dall’Italia, da parte di rappresentanti e funzionari governativi. Le gare di bob e slittino nel Paese dovrebbero continuare con tutta la forza possibile. Forse anche per evitare l’imbarazzo di essere il primo Paese a ospitare le Olimpiadi invernali e di dover spostare all’estero le gare individuali.
L’Italia sogna ancora una propria pista di bob alle Olimpiadi del 2026
Vice Primo Ministro Antonio Tajani E il ministro dello Sport Andrea Abboudi Quindi abbiamo fatto una campagna per la costruzione della pista olimpica del 2006 Sezana Rinnovare. Ci sono buone probabilità che la ferrovia sia del 2006 “riattivato” Lo ha detto anche la leggenda del pattinaggio italiano Armin Zogler, che ricopre anche una posizione di responsabilità nella World Skating Association come Vice Presidente della Tecnologia.
Secondo le stime, la linea ferroviaria vicino a Torino, chiusa nel 2011 a causa degli esorbitanti costi di manutenzione, potrebbe essere rimessa a nuovo con una spesa di 40-50 milioni di euro. A questo scopo è stato effettuato uno studio di fattibilità e l’esercizio della ferrovia doveva essere assicurato con garanzie statali per il periodo successivo ai Giochi.
La decisione di rinnovare Sezana era stata annunciata originariamente il 6 dicembre, in un incontro tra gli organizzatori olimpici e i rappresentanti del governo italiano, ma poi era stata rinviata. Invece è rimasto sorpreso Matteo Salviniil ministro responsabile delle infrastrutture del governo rumeno, ha avviato un’iniziativa per ripristinare la pista da slittino demolita Cortina d’Ampezzo Ma ricostruirlo, come originariamente previsto per la candidatura olimpica.
Fin dall’inizio c’è stata una forte resistenza alla creazione di un nuovo canale di ghiaccio nella comunità dolomitica da parte della politica locale, delle associazioni di cittadini e delle iniziative ambientaliste. inoltre PrestigiosoIl progetto ora rischia di essere più costoso di quanto si temesse: una gara estiva e le successive trattative dirette con l’industria delle costruzioni hanno portato a un contratto da 120 milioni di euro, ma anche i più grandi gruppi edili italiani si sono tirati indietro.
Per altri 40-60 milioni di euro le imprese sarebbero probabilmente disposte a costruire una nuova linea ferroviaria a Cortina. “La Repubblica” Sul suo territorio è presente anche il capo del governo del Veneto Cortina d’Ampezzo Dice il falso. Soldi pubblici, attenzione, perché il CIO ha più volte sottolineato che la pista di bob era un progetto prettamente italiano e non facente parte di quello ufficiale Budget Per i giochi.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha monitorato fino ad ora il dramma che circonda le piste di bob
Il gioco dell’impiccagione sulla pista di ghiaccio per le Olimpiadi del 2026 è diventato da tempo un dramma politico italiano che il Comitato Olimpico Internazionale monitora da tempo. L’Organizzazione Rings conferma ripetutamente di non avere alcuna influenza sulle decisioni politiche dei paesi ospitanti. Ma il fatto che la questione della pista di bob, e di un altro peccato architettonico olimpico che l’accompagna, non sia stata ancora sollevata, ha messo in allerta il CIO.
Un imponente progetto di costruzione nelle Alpi è in conflitto con la sua stessa agenda che prometteva una maggiore sostenibilità. E non sono previste costose nuove costruzioni di strutture per le competizioni, soprattutto quelle progettate unilateralmente per gli sport individuali. Il Comitato Olimpico Internazionale ha recentemente affermato che una soluzione dovrà essere trovata al più tardi entro gennaio. Altrimenti, sospettano i media italiani, il CIO potrebbe finire per parlare e prendere la decisione da solo.
Possibili piste olimpiche per il 2026 – Königssee, Innsbruck – o Lake Placid?
La ricerca di una linea ferroviaria all’estero, su richiesta del Comitato Olimpico Internazionale, non sembra essere una priorità elevata. Finora dall’Italia è stato effettuato solo un sondaggio molto superficiale, afferma l’Associazione tedesca di bob e bob (BSD). Finora i punti concreti e delicati, come l’assunzione delle spese di alloggio o dei lavori di costruzione aggiuntivi per i Giochi Olimpici, sono stati ignorati.
Richieste sono state inviate anche alla Svizzera (Sankt Moritz), all’Austria (Innsbruck-Eagles) e alla Francia (No, Blaney) e anche secondo quanto riferito dai media italiani al Comitato Olimpico degli Stati Uniti: la pista di ghiaccio dentro Il lago è calmo A differenza delle ferrovie di Königssee ed Eglis, che necessitano di essere ristrutturate, anch’esse saranno pronte per l’uso immediato. Sci e pattinidifferenza In questo caso, attraverseranno l’oceano per competere nella loro competizione nel 2026 Jetdieci.
Critiche a Nolte ed Eitberger: “Indice di povertà”
L’insoddisfazione tra gli atleti è già grande. La campionessa olimpica di bob Laura Nolte ha espresso il suo disappunto per la prospettiva di essere mandata in un altro paese per gareggiare nelle gare di bob dei Giochi invernali del 2026. Anche la campionessa olimpica di bob Dajana Ettberger ne ha parlato al quotidiano Südddeutsche Zeitung “Vergogna e accusa” . Il CIO ha ancora molto da fare per convincere.
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