Un altro punto, solo un punto, pareggio – ma cosa significa qui “solo”? L’Italia si era un po’ liberata con la sua sleale vittoria sull’incubo quotidiano della Macedonia del Nord a Roma. 5:2, non sembra male. E quando si tratta della qualificazione diretta all’Europeo in programma lunedì in Germania a Leverkusen, stadio alternativo, contro l’Ucraina, a pari punti, per il secondo posto del girone C, gli Azzurri non possono proprio perdere dopo aver vinto l’andata.
Ma cosa significa “solo”? La nazionale di calcio ucraina non è esigua, così come lo è anche quella della Macedonia del Nord. Tra gli altri, ci sono due attaccanti che stanno ribaltando la Liga con il Girona: Artem Dovpik e Viktor Tsygankov. Basterebbe un vecchio 0-0 italiano.
Ma ora l’Italia ha un allenatore della Nazionale che, nella sua lunga carriera da allenatore di club, ha sempre giocato in modo offensivo, ed è sempre stato aggressivo con e contro la palla. Luciano Spalletti è giustamente orgoglioso della sua interpretazione positiva della partita; Con il Napoli è successo così. Nell’ultimo torneo ha raggiunto il campionato di questa stagione, nel senso letterale e ideale. L’Italia comincia ad assomigliargli, come abbiamo visto contro la Macedonia del Nord. E probabilmente non è del tutto inutile rifare il film in formato 5:2. È stato più emozionante di quanto Spalletti avrebbe voluto.
Jorginho calcia il rigore come se avesse calciato una palla medica
L’Italia è partita, come piace al tecnico, con la tipica tattica dello sciame: tutti in movimento. Se possibile, l’avversario non dovrebbe capire cosa gli sta succedendo. I terzini avanzano con forza, spingendo verso il centro per non stare sui piedi delle ali. L’allenatore del centrocampo, in questo caso Jorginho, deve avere sempre almeno tre opzioni per distribuire la palla: questo è uno dei principi filosofici di Spalletti, non negoziabile. I meccanici hanno lavorato velocemente, attacco dopo attacco.
Quando il punteggio era 1-0, all’Italia fu concesso un rigore. Minuto 39, non avrebbe potuto essere più perfetto. Infatti, il giocatore che una volta era considerato un convertito sicuro, il più sicuro di tutti, ha preso la palla, ma ha mancato gli ultimi tre. Jorginho aveva dichiarato: “Sto calciando e non sento alcun blocco”. Questa paura è l’atteggiamento giusto, ha spiegato Spalletti. C’è da immaginare che un silenzio inquieto sia sceso sullo Stadio Olimpico Romano e nei salotti d’Italia.
Jorginho si avvicinò, fece il suo solito salto goffo, con le braccia tese come una ballerina, e spinse la palla verso la porta, debolmente e proprio al centro. Come se avesse calciato una palla medica, dovrebbe farlo Corriere della Sera Scrivi più tardi. Il portiere della Macedonia del Nord si stava già dirigendo verso un calcio d’angolo, ma c’era ancora abbastanza tempo per rimontare. Ha perdonato ancora. Era venerdì 17, e 17 per gli italiani era 13 per gli altri popoli. È difficile immaginare cosa sarebbe successo se la bizzarra prestazione di Jorginho avesse eroso la fiducia in se stesso dell’italiano.
Ma Federico Chiesa si stava già preparando a esorcizzare i demoni. 71 secondi dopo il rigore sbagliato, l’esterno sinistro della Juventus porta il punteggio sul 2-0 e sei minuti dopo sul 3-0. Sembra che la partita sia fatta e che i giornali siano già occupati con i tanti giochi di parole che si potrebbero fare con il nome del 26enne.
Dopo che Chiesa ha vinto 3-0, il film si è interrotto e all’improvviso è tornato il panico
“Fede”, abbreviazione di Federico, è la parola italiana per fede, e Chiesa è la parola per chiesa. Così l’Italia tornò alla fede, e il buon Chiesa riportò la chiesa al centro del paese – prima o poi si stancheranno di questi giochi nelle redazioni. Ma non era solo per spaventare il fantasma separandolo? Spalletti considera Chiesa il giocatore eccezionale della sua squadra, l’unica stella.
3-0 – Si entra così nel secondo tempo. Ma poi: un film strappalacrime. La Macedonia del Nord, che non aveva altro da guadagnare in questa partita se non quello di confermarsi come temibile rivale dell’Italia, ha segnato due gol dal nulla, 3-2, e all’improvviso è tornato il panico. Spalletti ha detto nel post partita che sono diventati giovani e non vanno più sulla palla e entrano nei duelli con la solita costanza.
Tutto era possibile, anche il collasso. Ma poi due specialisti hanno segnato gol che non venivano segnati da tempo per la Nazionale: Giacomo Raspadori (81′) e Stephan El Shaarawy (93′). Quindi 5: 2. Ma forse gli italiani non dimenticheranno presto di essersi tenuti le mani tra i capelli per venti minuti del tutto inutili.
Veniamo ora allo scherzo del giorno. Se ci sarà un altro rigore per l’Italia nello spareggio contro l’Ucraina a Leverkusen, allora sì, Jorginho sarà, come ha detto lo stesso Jorginho ai microfoni, prontissimo per gareggiare ancora, ovviamente con le braccia che saltano come una ballerina nuovamente tese. . Spalletti: “L’ho già detto a Jorginho: al prossimo gol tirerai tu”. La perseveranza tende a trasformarsi in testardaggine.
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