Lo zelo devozionale a volte può essere molto sfortunato, per non dire che Dio è disonesto. Gli italiani stanno attualmente discutendo una legge proposta dalla Lega populista di destra, ricorda che sei il partito al governo nel paese. Di conseguenza, le coppie che si sposano in chiesa dovrebbero ricevere un bonus fiscale fino a 20.000 euro.
Possono detrarre quasi tutto dalle loro tasse: fiori, tappeto rosso, abito da sposa, ovviamente, parrucchiere, truccatore, “reporter di matrimoni”, come vengono chiamati oggi i fotografi di matrimonio in Italia. Cibo nel ristorante, torta sacra, caramelle nuziali meno sacre, probabilmente riso dosa. D’altra parte, se ti sposi civilmente, secondo la prima bozza, non ottieni nulla… Zero. Le coppie gay saranno esentate dagli incentivi finanziari del governo.
Motivato politicamente? O semplicemente stupido?
Domenico Furchiule, vicepresidente della Camera dei deputati della Lega e ideatore dell’idea, ha spiegato ai media la sua mossa: “Gli italiani ci hanno votato perché possiamo ripristinare le cose naturali, le tradizioni, la civiltà italiana”. Questo vecchio ordine è in contrasto con il mondo LGBT. Inoltre, il numero di matrimoni celebrati prima di un sacerdote sta diminuendo rispetto ai matrimoni celebrati prima di un funzionario pubblico. In questi casi, gli italiani dicono: un partito alza i suoi standard ideologici sotto gli occhi di tutti, per affinare la sua identità. La Lega si è recentemente vista come un difensore del conservatorismo cattolico, con il leader del partito Matteo Salvini che appare con una croce al collo e un rosario in mano.
“Il matrimonio è un sacramento”, dice l’arcivescovo. “Non lo compri.”
Solo che il minuscolo numero di matrimoni in chiesa era per molti versi fanatico e apparentemente incostituzionale – l’Italia è stata a lungo divisa tra stato e chiesa – e solo gli oppositori politici erano indignati. Nessuno ha preso sul serio l’idea sui social media, con il primo ministro Georgia Meloni che ha affermato che il governo non c’entrava niente. La Lega ha lanciato l’iniziativa domenica, una sorta di test.
La reazione della Chiesa cattolica è stata particolarmente critica. Lo ha detto al quotidiano l’arcivescovo Vincenzo Paglia, capo della Pontificia Accademia per la Vita. Corriere della SeraPensa che questa idea sia fondamentalmente sbagliata: “Il matrimonio è un rito, non puoi comprarlo. Un credente non si sposa in una chiesa perché può detrarre le spese dalle tasse – almeno io credo”. Dio è senza devozione.
Probabilmente erano troppe critiche. Ore dopo l’attacco, Domenico Furguele ha cercato di disinnescare il dibattito. Ha detto che durante il dibattito in Parlamento si discuterà sicuramente dell’estensione del bonus ai coniugi civili. È stato un tentativo di ritirarsi e lo stendardo è stato spazzato via dal vento.
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