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L'”onda di fango” davanti alla Dream Beach in Italia può essere vista dallo spazio

L'”onda di fango” davanti alla Dream Beach in Italia può essere vista dallo spazio

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Quest’estate il fenomeno è particolarmente estremo. Una massa scivolosa si sta estendendo al largo dell’Adriatico e l’onda al largo di Rimini è enorme.

Rimini – “Mosellagen” – schiuma di mare scivolosa – è molto diffusa in Italia. Particolarmente colpito è il Mare Adriatico settentrionale. Alcuni vacanzieri lo trovano particolarmente disgustoso. I pescatori non riescono più a gettare le reti a causa del fango. La melma marina è un problema. Le immagini satellitari mostrano ormai l’enorme estensione antistante Rimini.

Un’onda di muco nel mare Adriatico italiano: la località balneare di Rimini sta vivendo un fenomeno naturale

‘Moccio di mare’ al largo di Rimini: un’ondata di melma nell’Adriatico vista dallo spazio. L’immagine del satellite Copernicus Sentinel-2 mostra muco (in bianco) e fitoplancton (in verde) al largo della costa. © Unione Europea, Copernicus Sentinel-2 imagery/arpa.marche.it/Montage

Nell’immagine satellitare del 7 agosto, al largo di Rimini si possono vedere sia le fioriture di sporcizia (in bianco) che quelle di fitoplancton (in verde). Il programma di osservazione della Terra Copernicus dell’Unione europea ha pubblicato le immagini satellitari Sentinel-2.

Secondo gli esperti di Copernicus, a questa fioritura hanno contribuito le alte temperature e le forti piogge. “Gli input di acqua dolce hanno ridotto la salinità della superficie del mare, creando un ambiente ideale per la rapida riproduzione del fitoplancton. L’aumento delle temperature ha accelerato il processo e ha reso la fioritura così grande che può essere vista dallo spazio. Questa fioritura ha creato una sostanza viscida che si è accumulato sulle coste di alcune regioni italiane affacciate sul Mar Adriatico.

Da dove viene il fango del Mar Adriatico?

La melma marina è fastidiosa per i turisti, ma generalmente innocua. È un fenomeno naturale. Tuttavia gli esperti temono che un’esplosione di sostanze chimiche di queste dimensioni potrebbe avere conseguenze negative per l’ecosistema marino.

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L'onda di melma di Rimini nel Mare Adriatico può essere vista anche dallo spazio: l'immagine Copernicus Sentinel-2 mostra la melma (bianca) e le fioriture di plancton (verde).
L’onda di melma di Rimini nel Mare Adriatico può essere vista anche dallo spazio: l’immagine Copernicus Sentinel-2 mostra la melma (bianca) e le fioriture di plancton (verde). © Unione europea, immagini Copernicus Sentinel-2

“Il muco si forma in superficie, ma poi, per effetto della gravità, affonda sul fondo e ricopre completamente gli organismi bentonici che vivono a stretto contatto con il sottosuolo roccioso”, spiega Monica Montefalconi del DiSTAV dell’Università di Genova in uno studio studio. comunicato stampa.

Recenti studi in collaborazione con Greenpeace Italia hanno dimostrato che circa il 95-100 per cento dei fondali marini a una profondità compresa tra 15 e 30 metri nell’area marina protetta di Portofino (Liguria) era già ricoperto di fango alla fine di giugno. Secondo gli esperti, rappresenta una minaccia per la biodiversità dei fondali marini e delle barriere coralline costiere. La colla, ad esempio, può far soffocare le cozze.

Peste di melma dell’Adriatico – osservata già nel XVIII secolo

Nel mese di giugno l’epidemia di alghe nell’Adriatico croato ha fatto notizia. Tuttavia il “muco marino” ritrovato sulle spiagge dell’Istria è ormai scomparso. Dopo il Mar Tirreno, è ora interessato il Mar Adriatico. La “neve al largo” è attualmente un problema al largo di Rimini, sulla costa adriatica della regione Emilia-Romagna.

Ma una striscia di sostanza appiccicosa lunga due chilometri è stata scoperta a nord di Ancona, al largo di Pesaro, alla fine di luglio, secondo l’Agenzia per l’Ambiente delle Marche. ARPA. Materiali organici accumulati a causa dei venti e delle correnti, secondo un recente rapporto pubblicato ad agosto. Durante un’immersione al Conero sono stati rinvenuti fili di muco nella colonna d’acqua. “Tuttavia, il fondale era sereno.”

Cristina Mazziotti, responsabile della Struttura oceanografica Daphne ARPA Emilia-Romagna, ha affermato al portale notizie che il meteo gioca un ruolo molto importante nella riproduzione. ilrestildelcarlinino.it. Il rischio di proliferazione del muco esiste solo con tempo stabile e temperature elevate. Solo il mare agitato può distruggerlo. Il fitoplancton produce polisaccaridi (polisaccaridi) che raggiungono la superficie per poi depositarsi sulla costa. Il colore del fango dipende da quanto tempo è rimasto in mare. Quando si ossida, diventa di colore giallo.

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Già nel 1800 furono scoperte tracce di fango nel Golfo di Trieste. Secondo l’esperto il reflusso di muco si è verificato anche nel 2018, 2014 e 1988.

Dal loro punto di vista l’ecosistema marino non è in pericolo, proprio perché questo fenomeno esiste da sempre. Se questo fenomeno non si verifica l’acqua sarà trasparente.

Vacanze in Italia: avrà fine l’ondata di fango nel Mar Adriatico?

“Il fango è certo che se ne andrà, anche solo grazie ai venti che lo spingono: potrebbe rallentare nelle prossime settimane, magari con un graduale abbassamento della temperatura”, ha detto Cristina Mazziotti. Le gengive si riproducono anche nell’acqua poiché attualmente c’è molta acqua dolce.

Fare il bagno nel fango marino è pericoloso?

La colla può essere disgustosa, ma non rappresenta un pericolo diretto per la salute umana, secondo il quotidiano italiano Niente Stampa Le analisi mostrano che anche il muco trovato sulle coste adriatiche può contenere diversità microbica, compresi agenti patogeni umani, come E. coli. Esistono anche prove che gli inquinanti chimici, comprese grandi quantità di microplastiche, si accumulano nel muco, che poi si accumula nei frutti di mare e poi entra nel nostro corpo attraverso il consumo.

Uno spaventoso verme di fuoco si diffonde in Italia. Il verme marino sembra abbastanza innocuo, il che è molto ingannevole. Finora erano soprattutto le meduse velenose a spaventare i vacanzieri. Ma poi le segnalazioni di “assassini del mare” hanno cominciato ad aumentare. (ml)