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L’Italia inizia a trasferire i migranti in Albania

L’Italia inizia a trasferire i migranti in Albania

Insieme all’Italia Ricollocazione dei migranti verso l’Albania extra UE per esaminare lì le loro domande di asilo. Fonti del governo italiano hanno confermato lunedì all’agenzia di stampa AFP che la nave pattuglia “Libra” è partita dall’Italia per l’Albania, dove le persone trasportate nel Mar Mediterraneo Da portare nei centri per l’immigrazione. Inizialmente non era stato riferito quanti richiedenti asilo fossero a bordo della nave della Marina italiana.

La nave arriverà in Albania mercoledì, riferisce il quotidiano “Repubblica”. Di conseguenza, provengono da Viaggiatori dall’Egitto e dal Bangladesh.

Secondo i rapporti ufficiali, venerdì sono state chiuse le strutture in Albania che sono state pesantemente criticate dai gruppi per i diritti umani È stato completato dopo diversi mesi di ritardo. L’apertura dei centri era stata prevista l’ultima volta per l’inizio di agosto, ma è stata successivamente nuovamente rinviata.

Il primo centro si trova nella città portuale di Shinjin, nel nord dell’Albania, dove i migranti verranno registrati. In un secondo luogo, un’ex base militare a Kjadar, a 20 chilometri di distanza, le persone aspettano la decisione sulle loro richieste di asilo. Solo se la domanda viene accolta, L’ingresso in Italia deve essere possibile.

La struttura di Gjader comprende un dipartimento per i migranti le cui domande di asilo sono state respinte, nonché una piccola prigione.

L’istituzione di questi centri è stata decisa nel novembre 2023 nell’ambito di un accordo tra il primo ministro italiano Giorgia Meloni e il suo omologo albanese Edi Rama. Il contratto avrà una durata di cinque anni e un costo stimato di 160 milioni di euro all’anno.

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Colpisce però gli uomini trasportati in acque internazionali da navi della Marina Militare o della Guardia Costiera italiana Nell’area verranno portati gli operatori italiani di ricerca e soccorso. Verranno poi portati su una nave militare dove saranno sottoposti ad un’ispezione preliminare in mare. Da lì si determinerà quali migranti provengono da paesi considerati “paesi d’origine sicuri”, secondo l’accordo, che teoricamente rende più facile il rimpatrio.

I migranti vulnerabili, soprattutto donne, minori, persone con problemi psicologici o vittime di tortura, abusi o tratta di esseri umani, non dovrebbero venire nei centri ma dovrebbero essere riportati in Italia regolarmente. (AFP)