L’Italia ei suoi balconi hanno le carte in regola per diventare un mito: anche Pompei aveva un “balcone”, una trave sporgente da una casa su cui si poteva calpestare. Ad esempio, Katharine Hepburn e Rossano Prosi si baciano davanti ai fuochi d’artificio su Venezia in “The Dream of My Life” di David Lean. Anni dopo, le bandiere arcobaleno furono appese a milioni di balconi italiani per simboleggiare la “velocità” in tutto il mondo durante la guerra in Iraq. E anche gli eroi della pandemia sono stati salutati da qui e incoraggiati a vicenda.
Fuori dal grande teatro della vita, invece, nella quotidianità italiana, il balcone significa: “Vedrate Panoramiche”, abbreviato: Veba. (No, non Vespa. È un’altra cosa.) Vepa, in Italia si chiamano così le facciate in vetro, e puoi rifarlo sul balcone. A volte possono essere spostati come una parete doccia in un bagno, a volte possono essere abbassati. Non sono particolarmente belli, ma sono una buona cosa, perché in estate forniscono ombra preziosa e in altre stagioni proteggono le persone dal freddo, dall’umidità e dal vento.
Anche famosi architetti come Daniel Lipskind, Julian de Smet e Björk Engels li usano come dichiarazione. Perché con uno svapo puoi risparmiare sui costi energetici. Meno calore, meno aria condizionata. Recentemente c’è stato un solo problema: la tua Vepa ha bisogno di essere riconosciuta ufficialmente in Italia. I comuni a volte erano un po’ più generosi, ma a volte non permettevano l’insediamento. C’era sempre il dubbio sul balcone che chiunque potesse rendere il proprio habitat così grande. Una Vepa, infatti, crea più spazio: alcuni la utilizzano come giardino d’inverno, altri creano un nuovo ripostiglio o addirittura una cucina dietro il vetro. Ora, secondo un rapporto Corriere della Sera Asveba, l’associazione dei produttori italiani di vaporizzatori con sede a Roma, ha ottenuto che in futuro sarà possibile installare muri di sicurezza anche senza autorizzazione. Il prerequisito è: per creare verità non strutturali, queste devono essere nuovamente rimosse facilmente.
In questo contesto, i romantici italiani si occupavano sicuramente della storia del balcone all’italiana. Dal punto di vista turistico, c’è da dire che i box Bootin’s non hanno attirato l’attenzione ultimamente con le loro finestre panoramiche scorrevoli. Che Mussolini abbia dichiarato guerra (sul balcone di Palazzo Venezia a Roma) o abbia pregato il Papa Angelus (come nel 2019, quando era rimasto bloccato nell’ascensore del Palazzo Apostolico quasi mezz’ora prima): nel paese di Dante il il balcone, non la sua sicurezza, era sempre l’attrazione. Immagina la storia d’amore di Marcello Mastroianni con Anita Ekberg ne “La Dolce Vita” di Fellini che si svolge dietro una parete di vetro.
In Italia, invece, era tecnicamente possibile utilizzare il sarcofago come balcone: decenni fa, i turisti a Verona chiesero della famosa balaustra dell’opera shakespeariana, così semplicemente la inchiodarono all’ex palazzo di Dal Cappello. Famiglia. Ancora oggi, i selfie di Romeo e Giulietta davanti al balcone sono molto popolari.
Sarebbe possibile installare una finestra scorrevole Vepa sul balcone dove un tempo sedeva “La Gioconda” (detta La Gioconda). Gli storici dell’arte affermano che il dipinto di Leonardo da Vinci consisteva originariamente in due pilastri di pietra che furono rimossi per rivelare il paesaggio. Con questi due pilastri, l’Associazione Produttori di Vape Italiani avrebbe sicuramente potuto fare qualcosa per proteggere l’aria.
Ma il turista tedesco non deve preoccuparsi delle foto delle sue vacanze perché sa sempre come muoversi nel suo paese preferito grazie ai suoi CD di Paolo Conte. Con le facciate in vetro che non richiedono più permessi sulle strade del centro storico di Napoli, non c’è davvero motivo di temere che il recente divieto del sindaco sulla lavanderia sia fallito. La ristrettezza medievale qui garantisce automaticamente una fresca brezza e un’ombra meravigliosa. A volte suona solo forte.
Ad ogni modo, quando si tratta di passaggi di potere, la decisione romana è un’ottima cosa. E, chissà, il finestrino scorrevole potrebbe tornare presto sui nostri treni europei. Perché viaggiare in estate è ancora più rinfrescante così: in Italia!
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