Lo hanno chiesto martedì diverse associazioni durante il lancio della campagna “Contro il grande silenzio – #Italy Church Doo”. Le organizzazioni parlano di una “svolta”, un “momento storico” e “l’inizio di un grande cammino” nella lotta agli abusi nella chiesa. Non si tratta solo di pedofilia, si tratta di abusi sessuali sulle donne, in particolare sulle suore. I fautori del suo caso hanno lavorato per rendere disponibile online la trascrizione effettiva di questa dichiarazione. “Le vittime hanno un diritto, le loro famiglie hanno un diritto e tutti i membri della comunità cristiana e tutti i cittadini hanno un diritto”. Poiché questi casi esistevano già in Germania e Francia, lo scopo era un’indagine indipendente.
Rilascio del database previsto
La rete più grande d’Italia “Rete l’abuso” opera ora con altre otto associazioni. Tra loro ci sono gruppi cattolici per i diritti delle donne come “Don per la Sisa” (Donne per la Chiesa) e organizzazioni ecclesiastiche come “Voci della fede”. Sono affiliati anche il ramo italiano di “We the Church” e un’organizzazione francese. La pubblicazione di un database di casi di abuso nella chiesa italiana è il prossimo grande passo. In concomitanza con il settimanale “Left”, venerdì verrà lanciato il sito web, che conta inizialmente 50 casi e 140 vittime. In ogni caso vanno annotati: se noto, il nome del sacerdote ritenuto colpevole o indagato, la natura del delitto, il numero delle vittime, l’anno in cui è stato commesso il delitto, la data in cui è avvenuto il caso era noto, il sacerdozio diocesano e le restrizioni del clero. L’archivio è costantemente aggiornato e, oltre ai casi di abuso, interviste a esperti e analisti spiegheranno “cos’è la pedofilia in un linguaggio chiaro e popolare, e soprattutto nella chiesa, e le sue conseguenze. Cosa fare se si sente parlare di una vittima, e un caso sospetto”, ha detto Federico Dully, autore di “La sinistra”. .
Discussione interna alla chiesa
In Italia si dice che l’influenza e la reputazione della Chiesa cattolica siano ancora maggiori. Pertanto, i creatori del sito web affermano che il database dovrebbe sensibilizzare l’opinione pubblica sugli abusi e sugli abusi sui minori e fare pressione su politici e organizzazioni. Il presidente della Conferenza episcopale italiana, il cardinale Gualdero Pacetti, e altri vescovi hanno affermato nelle ultime settimane che la Chiesa sta valutando un’indagine sulle accuse di abusi nelle sue file. Mons. Vincenzo Baclia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, si è espresso contro la Commissione Esteri; La Chiesa può farlo da sola. Nessuna decisione è stata ancora presa.
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