Molti infatti potrebbero aver sospettato fin dall’inizio che non tutto quello che c’è scritto sul calendario è come sembra. Alcuni anni fa è emerso che il “Prete di Marzo” – un uomo in pompa magna – era un agente immobiliare spagnolo. Molte persone avevano dubbi anche sull’uomo del titolo. Nel frattempo circolavano voci che avesse rinunciato al celibato e si fosse sposato o che fosse morto a causa della droga. La Galizia è in buone condizioni. Ma anche alcuni preti sono reali: “August”, ad esempio, è un prete polacco.
Il Vaticano non ha avuto obiezioni al Calendario Romano nel corso degli anni. Nella migliore delle ipotesi, la Chiesa afferma che si tratta di una “iniziativa individuale”. Il calendario attualmente costa otto euro. Ogni anno a Roma se ne perdono decine di migliaia, quasi sempre sigillati nella plastica. Il proprietario di una bancarella di souvenir con vista sulla Basilica di San Pietro dice: “I calendari con l’attuale papa si vendono meglio. Ma i bei preti sono sempre i preferiti”.
L’edizione “Nuns” non è stata venduta
Ma le cose stanno andando così bene che il calendarista Pazzi non ha alcuna intenzione di fermarsi. Vuole anche sottolineare un altro anno per l’“Anno Santo” del 2025, quando è previsto l’arrivo a Roma di un gran numero di visitatori. “Calendario Romano” è ora disponibile anche online. In linea di principio è rimasto invariato nel corso degli anni, come si può vedere, ad esempio, nelle acconciature. A volte il fotografo riceve richieste da veri sacerdoti che vorrebbero essere lì: nel calendario è elencato un “August Priest” dalla Polonia.
Visto il grande successo di preti – veri e non – Pazzi sperimentò il calendario anche con le suore. Ma la versione femminile non ha venduto bene. Poi l’esperimento finì immediatamente.
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