L’autorità italiana per la protezione dei dati Garante per la Protezione dei Dati Personali (“Garante” in breve) prevede di aumentare il proprio controllo sull’intelligenza artificiale (AI) a seguito di un divieto temporaneo del chatbot AI ChatGPT. Altre piattaforme di IA dovrebbero essere riviste e dovrebbero essere assunti ulteriori esperti di IA. L’agenzia di stampa Reuters ha riportato la notizia lunedì e ha chiamato un alto funzionario.
“Abbiamo in programma una revisione completa delle applicazioni di intelligenza artificiale generativa e di apprendimento automatico disponibili online per capire se questi nuovi strumenti risolvono i problemi di conformità alla legge sulla privacy e sulla privacy e, se necessario, avvieremo nuove indagini”. ha dichiarato il socio Agostino Quiglia a Reuters.
Inoltre, dovrebbero essere assunti più esperti di intelligenza artificiale. “Stiamo cercando tre consulenti di intelligenza artificiale perché sappiamo che gli strumenti di intelligenza artificiale si stanno evolvendo molto rapidamente e abbiamo bisogno di esperti con un background tecnico che ci supportino nelle nostre attività di protezione dei dati”, ha affermato Giglia. Secondo il funzionario, il Garante ha 144 dipendenti, significativamente meno delle sue consociate in altri grandi paesi europei. La maggior parte ha un background legale, ha detto Giglia.
Viene discussa anche la regolamentazione dell’IA
Il successo di ChatGPT di OpenAI, consociata di Microsoft, ha spinto aziende tecnologiche come Alphabet e Meta a portare rapidamente sul mercato le proprie applicazioni di intelligenza artificiale e ha sfidato i legislatori e i governi di tutto il mondo a introdurre nuove normative per regolamentare l’intelligenza artificiale.
Il Garante è la più attiva delle 31 autorità nazionali per la protezione dei dati che sovrintendono al Regolamento generale europeo sulla protezione dei dati (GDPR). Le autorità italiane hanno bandito la società di chatbot AI Replica, il principale produttore di software di riconoscimento facciale Clearview AI e bandito TikTok in Europa.
A marzo, il Garante è diventato la prima autorità al mondo a vietare temporaneamente ChatGPT e ad avviare un’indagine sulle violazioni della privacy dell’app. Il motivo della repressione era un problema di sicurezza con OpenAI che gli consentiva di visualizzare le cronologie delle chat e le informazioni di pagamento degli utenti. Secondo il Garante, l’archiviazione di massa e l’utilizzo dei dati personali per “scopi di formazione” non è trasparente e non è conforme alla protezione dei dati personali nell’UE. Non esiste inoltre alcun filtro di età per proteggere i minori da contenuti inquietanti.
La mossa del Garante è vista come un esempio di come i regolatori facciano affidamento sulle leggi esistenti per controllare la tecnologia AI, il cui impatto sul lavoro e sulla società è finora difficile da prevedere. Le nuove leggi che regolano l’IA potrebbero richiedere anni per entrare in vigore.
(Acn)
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