Certo, è motivo di orgoglio rivendicare i poteri curativi nazionali per una partita di calcio. Ma cos’è il desiderio dopo l’esagerazione? “Ridi Italia” è il titolo Cassetta Dello gioco Dopo l’apertura degli Azzurri: “Ridi Italia!” Dopo tutto quello che era. Tre gol contro i turchi, uno dei quali è il suo autogol – e c’è una debole ripetizione, che è il bagliore delle magiche notti normali. L’omeopatia è fondamentalmente più comune, ma comunque. “È la squadra nazionale di un paese e c’è un desiderio frenetico di essere finalmente di nuovo felice”, ha detto Corriere della sera Scritto prima della partita. Tutto deve andare al calcio, al Calcio, metafora della vita nel suo insieme. Ancora.
Nell’autoradio allo Stadio Olimpico nord di Roma parlano senza fiato, tutto inutile: solo calcio. Anche le persone che parlano di calcio non parlano mai di calcio, e poi ti ricordano che di calcio non ne capiscono niente. Ad esempio, a Roy Dew, sul progetto “Europe Europe”, sugli snack cambogiani guardando la partita con gli amici a Milano. Insieme? A casa di qualcuno? Tutta la frenesia del traffico romano ai semafori, se ti fermi un attimo, puoi leggere velocemente sulle labbra le imprecazioni dei passanti. Le lunghe tratte di Lungodevare, Tiberstrass sono coperte da 15.000 spettatori.
Il vertice del G-7, un monumento nel vuoto, l’Olympico protetto da una presenza di polizia nell’ambito del Taj Mahal. La maggior parte dei tifosi turchi sono di lingua tedesca, vestiti con entusiasmo per l’estate questa sera, che è la stagione pre-estiva, quindi puoi identificarli, vengono inviati all’arco nord e i tifosi italiani si dirigono verso l’arco sud. È veloce e l’ammissione è ogni mezz’ora. Se ti senti perso nonostante tutta la chiarezza, una giovane cameriera ti prende per mano. O una cameriera. L’Associazione Italiana Calcio ne ha nominati diversi per le quattro partite di Roma, e di tanto in tanto si mettono in fila. Non è mai stato così pulito qui.
Il presentatore dello stadio sa parlare inglese, ma sa parlare solo italiano
Andrea Bocelli tromba “Nesun Dorma” notte, chi altri? Nelle epidemie, l’inquilino stellato non si riduce alla persona migliore, è un concorrente, vicino al bocciatore, anche se la sua famiglia ne è colpita. Ma ora si è fatto strada fino a “Winsor”, quasi senza tremolo, con grida fragorose. Un’americanata, dicono gli italiani di queste celebrazioni, è uno spettacolo americano, non il loro genere. L’Ufa ha portato con sé anche il presentatore dello stadio, che sa parlare inglese, ma sa parlare solo italiano. Ha pronunciato male il nome di Leonardo Spinosola, il nome completo di sinistra degli italiani, tre volte senza che nessuno se ne accorga: ha sottolineato la prima “a” al posto della “O” – Spinosola. Anche questo è un po’ fastidioso, perché il 28enne “Spina”, l’uomo più schietto della serata, lo spaccamuro, la spina nel fianco dei turchi, sta barcollando all’indietro. La parola italiana per pin è spina. Spinasola nella vita normale A.S. Gioca nella Roma e se il mondo fuori dall’Italia comincia a prestargli attenzione è perché il suo talento è cresciuto troppo tardi. L’altro giorno ha detto al suo dentista che i suoi denti erano in ordine e dopo tutto è stato facile, compreso un flusso veloce e libero. Cosa lo fa correre veloce e libero?
Nella partita di apertura, Spinezola è stato il quarto attaccante, insieme al trio d’attacco nominale di Lorenzo Insine, Dominico Ferrari e Ciro Immobile. Sì, “Ciro de Italia”, ora lo chiama un giornale con un gioco di parole, ride spesso dopo i suoi tanti anni di sconfitte in Germania e Spagna, ed è un attaccante abbastanza prospero da quando è tornato in Italia, che ha depositato la sua ambizione con un obiettivo e un modello. Ferradi, la provincia della destra, la figura definita dell’Union Sportiva Sasulov – che è il nome di un piccolo comune emiliano – era ancora più spettacolare e potente. Un uomo con un livello di gioco incredibile, sempre alla luce. Si dice che la Ferrari si trasferisca alla Juventus Torino ogni anno. Ogni anno Ferrari soggiorna a Sassuolo.
Si dice che Mancini abbia costruito una coalizione per l’orgoglio
Così funziona l’estasi, si nutre dei già piccoli. In una conferenza stampa post partita, un giornalista ha chiesto a Roberto Mancini, Commissario Technico, se poteva già sognare la finale di Wembley. “Staremo tranquilli – ha detto -. Abbiamo ancora molta strada da fare prima della finale: sei partite”. I giornali hanno così riassunto la risposta: “Ancora sei partite, saremo in finale a Wembley”. Decisamente buono. Sotto Mancini, in carica tre anni fa, la Nazionale è imbattuta da 28 partite. 30 è un record di tutti i tempi stabilito dall’allenatore Vittorio Poso dal 1935 al 1939. Era un periodo buio in cui i dittatori in Europa usavano il gioco per la loro campagna politica. L’Italia all’epoca era due volte campione del mondo.
Si dice ora che Mancini abbia stretto un’alleanza con Gloria, una squadra infuocata senza stelle e senza vento, ma con tanto materiale in tutti i campi. Con nomi che non hanno un tonfo noto, anche il presentatore dello stadio non può enfatizzarli correttamente, ma ricorda cosa sono. Può essere.
Sulla via di casa nella città deserta, poco prima di mezzanotte. Decine di autobus aspettano nel parco per riportare i visitatori al centro, cosa che non accade mai. A Radio Dew, nel programma “Europe Europe”, il giornalista sportivo e statistico calcistico Giuseppe Pastor ha detto di aver visto la partita a casa di un amico a Milano davanti a snack e birra cambogiani. Bottiglia da 0,3 litri o 0,6 litri? Gli chiedono. Pastore: “0.6.” Li separa sempre male e la bottiglia è sempre vuota la metà del tempo. Vuoi sapere? Ovviamente no. Normale, si insinua silenziosamente e comodamente nella vita di tutti i giorni. Presto inizia l’ordine del coprifuoco.
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