Situazione inaspettata sulla rivista dei gesuiti “Civilta Catholica”
La Chiesa cattolica fondamentalmente rifiuta la liberalizzazione che aiuta il suicidio. Sorprendente la posizione di un gesuita e teologo morale: il disegno di legge relativo alla liberalizzazione in Italia non va bocciato.
Roma – 15.01.2022
La rivista dei gesuiti “Civilta Catholica” prende una posizione inaspettata nel dibattito sulle disposizioni legali per il suicidio assistito in Italia. In un articolo pubblicato sabato, il gesuita e teologo morale Carlo Castellon ha chiesto il rigetto dell’attuale legge di liberalizzazione.
Al contrario, il fallimento della bozza è “un altro colpo alla credibilità delle aziende in un momento critico”, ha detto Cassallon. Nonostante incontri valori difficili da conciliare, secondo il teologo morale, un ordinamento giuridico è costituzionalmente necessario e significativo.
La Corte Costituzionale d’Italia ha ascoltato il Parlamento nel 2019 Creare una legge per il suicidio assistito. Allo stesso tempo, i giudici hanno stabilito che in determinate circostanze, essere a proprio agio con lo scopo liberamente creato di suicidarsi non era punibile. Il primo disegno di legge è stato discusso in parlamento a metà dicembre. Prendi una decisione in primavera.
La Chiesa cattolica rifiuta sostanzialmente il suicidio assistito
Rifiuta la Chiesa Cattolica In linea di principio, la liberalizzazione del suicidio assistito. Il Vaticano vede questo come “contrario alla società civile”. Quindi è meglio riconoscere la propria disabilità e cercare “altre strade”. L’approccio solidale all’“assumersi così tanti bisogni personali in questa situazione molto difficile” è molto assertivo.
Nel frattempo, l’iniziativa “Liberi Fino Allah Fine” (gratuita fino alla fine) continua a sostenere il rilascio dell’eutanasia attiva, nota anche come “eutanasia”. L’articolo 579 del codice penale italiano prevedeva in precedenza una pena massima da 6 a 15 anni di reclusione. Sono già stati raccolti 1,2 milioni di voti per il sondaggio. Se non ci sono preoccupazioni costituzionali, si può chiedere agli italiani di votare a metà anno. (KNA)
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