Gli scienziati sono riusciti a ricreare le sostanze naturali prodotte dai batteri 100.000 anni fa. Questa è una sensazione globale in quanto apre enormi opportunità di ricerca.
Per la prima volta, i ricercatori sono riusciti a ricostruire i batteri paleolitici ea ripristinare i loro materiali naturali. Questo risultato è stato ora pubblicato sulla popolare rivista scientifica “Science”. Sono stati coinvolti ricercatori dell’Istituto Leibniz per la ricerca sui prodotti naturali e la biologia delle infezioni di Jena e dell’Istituto Max Planck per l’antropologia evolutiva di Lipsia.
Gli scienziati sono riusciti a ricreare sostanze naturali prodotte dai batteri 100.000 anni fa. Per fare questo, hanno usato la calce dei Neanderthal e dei primi esseri umani e ne hanno isolato singoli frammenti di DNA di batteri. Con l’aiuto dei più recenti metodi bioinformatici, questi frammenti sono stati poi ricomposti, come un enorme puzzle. Anche i geni sconosciuti possono essere ricostruiti in questo modo. Il risultato è l’informazione genetica di un batterio estinto da tempo.
Enormi opportunità di ricerca
Il DNA di questi antichi batteri è stato quindi sintetizzato, clonato e inserito nei batteri moderni. Questi sono in grado di produrre la stessa sostanza naturale di batteri antichi precedentemente sconosciuti. Questa è una sensazione globale in quanto apre enormi opportunità di ricerca. Il nuovo metodo consente di sfruttare la diversità chimica dei microbi che hanno vissuto nel corso della storia della Terra. Questo è importante per la ricerca di nuovi antibiotici.
I batteri producono una varietà di eccitanti sostanze chimiche chiamate prodotti naturali, inclusi antibiotici e agenti terapeutici. Fino ad ora, i ricercatori l’hanno cercato solo nei batteri che vivono oggi. Il nuovo metodo può ora essere utilizzato per cercare i batteri che sono morti. Vantaggio: si spera che non ci sia ancora una resistenza diffusa ai materiali naturali antichi.
Una nuova area di ricerca nelle biotecnologie antiche
Due gruppi di ricerca sono principalmente coinvolti nel successo di questa ricerca: uno del Jena Leibniz Institute for Research in Natural Products and Infection Biology guidato dal chimico Pierre Stallforth e l’altro guidato da Christina Warner del Max Planck Institute for Evolutionary Anthropology di Lipsia.
Archeologi, scienziati bioinformatici, chimici e biologi molecolari stanno lavorando insieme per la prima volta su base interdisciplinare. E con tanto successo che da essa si è evoluto il nuovo campo di ricerca dell’antica biotecnologia. Questa area di ricerca sarà finanziata dalla Fondazione Werner Siemens fino al 2030.
Questo argomento nel programma:MDR TURINGIA – LA RADIO | GIORNALE MDR TURINGIA | 05 maggio 2023 | 19:00
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