Ancona (Dpa) – In Italia un’altra persona può ricevere legalmente l’eutanasia. Un gruppo di esperti della Commissione Sanitaria Regionale delle Marche centro italiane ha approvato il farmaco proposto e la sua assunzione, come riportato dall’Associazione Luca Coccioni, che sostiene l’eutanasia.
Ciò rende la persona, paralizzata dal 2014 a seguito di un incidente stradale, la seconda persona in Italia ad avere l’opzione del suicidio assistito. A metà giugno è morto un paziente che è stato il primo a essere autorizzato dal tribunale.
Sia l’eutanasia attiva che quella passiva sono vietate e punibili nell’Italia a maggioranza cattolica. Tuttavia, nel 2019, la Corte Costituzionale ha stabilito che potrebbero esserci delle eccezioni. Tuttavia, per questo, devono essere soddisfatti alcuni criteri: il paziente ha bisogno di misure di sopravvivenza, non può essere curato, sperimenta sofferenze fisiche e mentali insopportabili, ma è in grado di prendere decisioni consapevoli e indipendenti.
Da ottobre 2020 Antonio – nome fittizio utilizzato dall’associazione – cerca di chiedere per sé l’eutanasia. Tuttavia, la domanda della nata nel 1978 è stata inizialmente respinta. Secondo il rapporto, era già in procinto di contattare una struttura in Svizzera. Lì si applicano condizioni di eutanasia più rilassate.
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