Attualmente in Italia i cellulari sono vietati nelle scuole. Il divieto vale per tutta la giornata scolastica: deve essere spento durante le pause.
Fonte: dpa
Ilenia tira fuori dalla borsa il cellulare. La apre e preme il pulsante laterale finché lo schermo non diventa nero. Spento. Così Ilenia può entrare alla scuola media “Ennio Morricone” di Roma.
Il ministro della Scuola: “I cellulari uccidono la creatività”
Mentre gli insegnanti devono decidere se consentire agli studenti di utilizzare i propri smartphone per determinati compiti, questo vale ora anche per i bambini delle scuole elementari e medie: i cellulari negli zaini vengono tenuti spenti durante tutta la giornata scolastica. Anche durante le pause.
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Il 38% è distratto dai cellulari
Buon per Ilenia. “Il cellulare non ci manca. Senza telefono siamo più aperti e creiamo più connessioni. Penso che questo migliori la vita quotidiana a scuola”, dice la tredicenne. La sua compagna di classe Giorgia è d’accordo: “Penso che i cellulari ci distraggano e ci allontanino dal mondo reale”.
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Tavolette in soggetti artistici
La maestra di Ilenia è contenta del divieto. “Sono completamente d’accordo con questa mossa. Da anni nella nostra scuola vietiamo l’accesso agli smartphone. Fa davvero bene alle lezioni, alla concentrazione e all’attenzione”, dice Simona Nardini, insegnante di italiano.
Nardini sottolinea: “I bambini hanno accesso a più materiali didattici digitali”. Perché la scuola “Ennio Morricone” ha i tablet scolastici. Gli studenti li usano durante le lezioni d’arte per trovare modelli per le loro opere d’arte oppure disegnano direttamente sul tablet.
Tuttavia, non tutti a scuola hanno il proprio tablet. Ecco perché Alex, 12 anni, consiglia: “I ragazzi che non hanno un tablet o un computer possono almeno usare il cellulare”.
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La critica al proibizionismo viene dalla ricerca
Le critiche vengono dalla ricerca. Massimo Marcottini, professore di scienze dell’educazione, afferma che l’uso degli smartphone da parte dei bambini e adolescenti italiani è preoccupante. Ma il proibizionismo è l’approccio sbagliato. “Bisogna ricordare che fino a questo nuovo divieto l’uso del proprio cellulare nell’ambito dell’educazione mediatica era appunto consentito”, spiega Marcottini, docente dell’Università Roma Tre. “L’uso efficace dei telefoni cellulari controllati dall’insegnante è molto efficace dal punto di vista dell’aumento della motivazione degli studenti.”
Critiche sono arrivate anche dall’opposizione politica: la vicepresidente Anna Askani del Partito socialdemocratico ha detto del divieto dei cellulari: Il ministro dell’Istruzione vieta i cellulari nelle scuole e reintroduce la scrittura a mano nel nuovo anno accademico. Queste sono le priorità del governo in calendario.”
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Il giardino come punizione
Ilenia non sarebbe mai arrivata a tanto. Non prendere il cellulare fino a dopo la scuola. “Quando sono al cellulare, di solito è per i social media. Oppure lo uso per mandare messaggi agli amici e organizzare incontri”, dice Ilenia. Perché vuole incontrarli fuori dallo schermo.
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