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Decine di migliaia di lavoratori Stellandis sono in sciopero in Italia

Decine di migliaia di lavoratori Stellandis sono in sciopero in Italia

Sciopero dei lavoratori dell’auto in Italia il 18 ottobre [Photo by Donato Auria]

Venerdì in Italia, decine di migliaia di lavoratori del settore automobilistico della multinazionale Stellandis e diversi fornitori hanno preso parte a uno sciopero nazionale di un giorno. Una manifestazione centrale si è svolta a Roma, dove più di 20.000 lavoratori hanno manifestato contro la minaccia di Stellandis di chiudere le fabbriche e licenziare i lavoratori.

Il motivo dello sciopero era la rabbia dei lavoratori per il modo in cui Stellandis per anni aveva estorto denaro ai governi per ottenere sussidi e poi estorto denaro al solo scopo di sacrificare il futuro dei lavoratori per arricchire una piccola classe di investitori.

I vertici dei sindacati Fim-Cisl, Fion-Cgil e Uilm-Uil hanno indetto uno sciopero nazionale sotto forti pressioni dal basso. Tuttavia, era chiaro che la burocrazia sindacale non voleva intraprendere una vera lotta, ma voleva controllare e disarmare facilmente la rabbia dei lavoratori.

Per decenni, i governi hanno perseguito politiche volte a indebolire la posizione sociale dei lavoratori e a rafforzare le multinazionali. Ciò ha messo a rischio 24.000 posti di lavoro nell’industria automobilistica italiana e molti altri in altri settori. L’attacco più visibile ai lavoratori è arrivato dal Partito Democratico (PD), che venerdì ha inviato i suoi leader del partito a una manifestazione a Roma per garantire che le richieste dei lavoratori fossero sottomesse a quelle del capitale.

Sotto il governo del PD, allora leader del partito, Matteo Renzi, nel 2016 è stata introdotta una legge sul lavoro che ha annullato i precedenti benefici che i lavoratori avevano ottenuto amaramente negli anni ’60 e ’70. L’articolo 18 del Codice del lavoro, che tutela dai licenziamenti arbitrari, è stato abrogato dal PD. L’attuale leader del partito, Elly Schlein, ha partecipato a un comizio a Roma e si è rivolto al primo ministro fascista Giorgio Meloni, criticando “i ritardi e le esitazioni di questo governo” e dichiarando che “bisogna fare di più”.

Sciopero dei lavoratori dell’auto in Italia il 18 ottobre [Photo by Donato Auria]

Secondo Schlein, il governo fascista Maloney “ha molto più da fare”. Tuttavia, la storia dell’Italia contiene importanti lezioni tratte dal ventennio di regime fascista di Mussolini. Durante questi due decenni, tutte le organizzazioni sindacali furono attaccate senza pietà, le proteste dei lavoratori furono violentemente represse e i lavoratori furono costretti alla Seconda Guerra Mondiale. Con la partecipazione allo sciopero e con il suo appello ai fascisti Schlein dimostra di non essere assolutamente dalla parte degli operai. Invece, la sua tesi incoraggia i fascisti a lanciare attacchi ancora più brutali contro i lavoratori.

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Allo stesso tempo, il sostegno acritico dei sindacati ai governi capitalisti guidati dal PD ha consentito alla classe dominante di ridistribuire miliardi dalle fonti di finanziamento sociale nelle tasche delle grandi imprese.