Le condizioni nelle carceri italiane sono disastrose. La popolazione carceraria supera oggi il 130%. Ciò porta ad un aumento dei suicidi, degli attacchi al personale e delle proteste dei detenuti.
24 luglio 2024 | 02:06 minuti
Una scatola di legno dipinta di bianco si trova in Via del Pigneto, nella zona est di Roma. Ha lo scopo di mostrare come appare all’interno di una cella di prigione: grigia, buia e stretta. Sulla porta della cella, alla quale è fissato un piccolo portello, c’è un cartello con la scritta: “Non abbiamo ancora tempo”. Di seguito i cinquanta posti elencati con date ed età: 6 gennaio Ancona, 23 anni oppure 2 luglio Livorno, 35 anni. Poi il messaggio: “Stop ai suicidi nelle carceri”.
Il manifesto è già uscito quest’anno per ricordare i suicidi nelle carceri italiane. Sul lato destro, un gruppo di avvocati penalisti della Camera Penale di Roma si riunirà questo giovedì sera all’inizio di luglio per attirare l’attenzione sulle condizioni pericolose nelle quasi 200 carceri del Paese. A Giuseppe Belcastro, vicepresidente della Camera penale di Roma, e ai suoi colleghi, sembra chiaro: le condizioni pericolose nelle carceri italiane e il loro sovraffollamento sono responsabili di molti suicidi, che stanno aumentando a un ritmo senza precedenti.
Quando i genitori sono in prigione, la lotta inizia con i propri figli. Le opportunità di visita sono rare, le famiglie sono separate e, per alcuni, i contatti sono completamente interrotti.
15 luglio 2024 | 44:44 minuti
All’evento partecipa anche Marco Costantini. Fu mandato in prigione all’età di 42 anni. Ha trascorso 19 anni nel carcere di Rebbia, alla periferia di Roma, per diversi reati finanziari. L’ex detenuto conosce le condizioni delle celle dove i detenuti trascorrono 20 ore al giorno. Oggi Costantini fa luce sugli abusi dietro le sbarre. Parla di “fallimento della giustizia” perché anche lui collega i suicidi alle disastrose condizioni carcerarie:
In Italia, i bambini sotto i sei anni devono scontare la pena detentiva insieme alle loro madri. La maggior parte delle madri in carcere vive con i propri figli in carceri normali perché le strutture madre-bambino sponsorizzate dal governo sono poche e rare.
7 settembre 2023 | 02:13 min
Le grandi carceri urbane soffrono particolarmente del sovraffollamento. Il carcere di Regina Coeli, situato nel pieno centro di Roma, attualmente detiene il doppio dei detenuti previsti.
Sono 200 gli imputati condannati in Italia nel processo contro l’organizzazione mafiosa della ‘Ndrangheta I due leader rischiano 30 anni di carcere ciascuno.
20 novembre 2023 | 00:24 minuti
Si fanno sentire anche gli effetti immediati del “Decreto Caivano”, con il quale il governo italiano di destra vuole reprimere la criminalità giovanile. Legislazione per aumentare le pene per i minorenni e rendere più facile l’incarcerazione dei giovani. Circa sei mesi dopo la sua entrata in vigore, l’ordinanza ha aumentato di oltre 500 unità il numero dei detenuti nelle carceri minorili, un numero che non si registrava da anni.
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