Oggi è la Giornata della Biodiversità. Sembra una vacanza. Ma questo è ingannevole. C’è una catastrofe che si sta svolgendo sul terreno e sulla soglia delle nostre case.
Gli esseri umani e il riscaldamento globale che provocano stanno causando la più grande estinzione di massa degli ultimi 66 milioni di anni.
“La massiccia estinzione di specie ha raggiunto proporzioni viste l’ultima volta nell’era dei dinosauri”, afferma Alexander Bond (47) di German Environmental Aid.
Il 75% della superficie terrestre è cambiato radicalmente e l’85% delle sue zone umide è già andato perso. Il riscaldamento è lo sbiancamento delle barriere coralline, da cui dipende quasi un terzo della vita marina.
“Ogni giorno circa 150 specie si estinguono sul pianeta. Animali e piante che non torneranno mai più. Il professor Joseph Settel (60) dell’International Council on Biological Diversity (IPBES) afferma: “La storia di una specie, un’evoluzione che abbraccia milioni di anni, viene distrutto 150 volte al giorno”.
L’estinzione delle specie e il cambiamento climatico sono chiamati una crisi gemella: si rafforzano a vicenda.
La tragedia si verifica anche nella natura locale. L’immagine panoramica in questa pagina mostra animali e piante che stanno attualmente sorgendo a sinistra e specie che attualmente stanno perdendo a destra.
I criceti di campagna sono spinti ai margini e ne hanno solo da cinque a sei piccoli all’anno. C’erano più di venti pillole. Gli restavano solo pochi chicchi nei campi pesantemente coltivati.
La rana di fuoco ha bisogno di specchi d’acqua piccoli e puliti, per i quali spesso non c’è posto. D’altra parte, ci sono specie che migrano verso di noi e soppiantano le specie autoctone.
Perché sono più resistenti, come i granchi rossi di palude, o come i climi più caldi, come i bruchi velenosi della falena della quercia.
La morte degli insetti è particolarmente eccitante. Secondo le previsioni, la sua massa diminuisce del 2,5 per cento ogni anno. Un terzo delle specie di insetti è a rischio di estinzione. Gli uccelli perdono la loro fonte di cibo e anche noi soffriamo.
Se dovessimo eseguire noi stessi il lavoro di impollinazione degli insetti nelle nostre fattorie, ci costerebbe 150-600 miliardi di euro all’anno.
Cosa protegge la diversità? Meno pesticidi, meno fertilizzanti, meno inquinamento da plastica, più aree selvagge. E sempre più persone scoprono il loro amore per la natura e si rendono conto di ciò che sta accadendo davanti ai nostri occhi.
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