DottIl Fondo Monetario Internazionale mette in guardia con urgenza sui rischi di un aumento del debito nazionale in tempi di bassa crescita economica e alti tassi di interesse. È necessario adottare misure ferme e credibili per ridurre il debito nazionale a un livello che riduca i rischi per le finanze pubbliche e la stabilità del sistema finanziario, secondo la nuova edizione del Blog del FMI.
Gli autori chiedono “l’accumulo graduale e affidabile di riserve finanziarie” nei bilanci nazionali che garantiscano la sostenibilità a lungo termine del debito nazionale. Un controllo fiscale credibile contribuirebbe ad abbassare i tassi di interesse e quindi ad aiutare l’intera economia. In secondo luogo, il FMI raccomanda stress test per le istituzioni finanziarie, in cui vengono simulati alti tassi di interesse sui titoli di stato e periodi temporanei di illiquidità nei mercati dei titoli di stato. In terzo luogo, le riforme strutturali che aumentano la crescita economica non dovrebbero essere ritardate. Il testo è stato scritto dal capo economista del Fondo, Pierre-Olivier Gorincha, dal capo del dipartimento dei mercati dei capitali, Tobias Adrian, e dal capo del dipartimento della politica finanziaria, Vitor Gaspar.
Produttività, dati demografici, investimenti: le vulnerabilità sono ovunque
Tutti e tre gli economisti ritengono improbabile il ritorno a un contesto favorevole per il debito nazionale, in cui il tasso di interesse sui titoli di Stato sia inferiore al tasso di crescita dell'economia. Da un lato, i tassi di crescita economica sono diminuiti, mentre allo stesso tempo il debito pubblico è aumentato in modo significativo, soprattutto durante la pandemia. Ha aggiunto: “Le aspettative sui tassi di crescita economica nel medio termine prevedono un ulteriore calo in un contesto di crescita modesta della produttività, dati demografici deboli, investimenti deboli e i continui effetti tardivi della pandemia”. Tuttavia, l’aumento del rapporto tra debito nazionale e produzione economica del 120% nei paesi ricchi e dell’80% nei paesi emergenti non è coerente con questo problema.
Secondo gli economisti, questa discrepanza porterà probabilmente a premi di rischio più elevati per i titoli di Stato a lungo termine. Secondo questa analisi, i tassi di interesse a breve termine più bassi delle banche centrali non si rifletteranno quindi sui tassi di interesse a lungo termine sui titoli di Stato. La “nuova normalità” emergente sarà probabilmente caratterizzata da costi di finanziamento in costante aumento per i governi. Gli economisti avvertono che ciò potrebbe creare gravi sfide alla stabilità delle finanze pubbliche e del sistema finanziario.
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