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Festival dell’Opera in Italia |  NOZ

Festival dell’Opera in Italia | NOZ

Miti notti estive, il frinire silenzioso e quasi riverente delle cicale, le stelle scintillanti, un leggero battito cardiaco o, se lo si desidera, una carneficina: lo sfondo perfetto per un piacere operistico all’aperto unico. Sulla scalinata soleggiata di Verona, sulle sponde di un lago toscano, in un ex tempio termale di Roma o davanti al grande palco dello Sferisterio di Maserata: i festival lirici all’aperto più famosi d’Italia sono scelti con cura. Palchi per i loro spettacoli estivi. Quando c’è silenzio come un topo sotto il cielo stellato e spesso si apre lo schermo dell’immaginazione, è tempo di sentimenti davvero grandi.

Courtesy: Festival Pucciniano a Torre del Lago

In onore del compositore italiano Giacomo Puccini, che ebbe anche sei grandi nomi, il Festival Puccini si tiene da 70 anni a Torre del Lago Puccini vicino a Lucca e Pisa. La pittoresca cittadina costiera rende omaggio a uno dei suoi abitanti più famosi e dopo la sua morte esaudisce il suo più grande desiderio: la rappresentazione delle opere da lui composte lì direttamente sul lago. Ciò è stato raggiunto sei anni dopo la morte di La Bohème. Ora c’è un nuovo grande teatro all’aperto, ma lo spirito resta lo stesso. Per celebrare quest’anno il centenario della morte del compositore, sei delle sue opere verranno rimesse in scena ed eseguite nell’ordine in cui hanno debuttato al Gran Teatro all’Aberto: Le Willy, Edgar, Manon Lescot, La Bohème, Tosca e Turandot. Il Gran Teatro di fronte al Lago di Massaciuccoli offre un ambiente ideale sulle sponde del lago con più di 3.000 posti a sedere e a pochi passi dall’antica casa del musicista, Villa Mausoleo. Circondato dalla dolce bellezza della campagna toscana, il maestro vi visse e compose per quasi trent’anni. Dal 12 luglio al 7 settembre si terranno 20 spettacoli nella grande arena all’aperto. Ma si è sotto una stella contemporanea: il 17 luglio i ballerini di “Roberto Bolle and Friends” volteggiano sul palco e incantano il pubblico, tra gli altri festival all’aperto, anche a Verona.

Classico: Arena di Verona

Gli spettacoli nell’ex anfiteatro romano con i suoi gradini in pietra ben conservati sono famosi in tutto il mondo e, per la loro natura movimentata, non solo tra gli irriducibili fan dell’opera. L’atmosfera è unica e speciale, che sia nella Seconda Gradinata, sui gradini scaldati dal sole all’Italiana o sui posti Boltoncime nelle prime file. Il 101° festival si apre il 7 giugno con un’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali: La Grande Opera Italiana Patrimonio dell’Umanità, la grande opera italiana, un patrimonio culturale mondiale che celebra la musica italiana con un viaggio nella storia. Musica d’Italia. Starring Potpourri è trasmesso in mondovisione dalla RAI. Cos’altro potrebbe venire dopo? Molto! Fino al 7 settembre, gli appassionati di musica potranno quindi aspettarsi le epoche più verdi della storia dell’opera, comprese le sontuose produzioni classiche. Turandot, Aida e Carmen entrano in scena come classici nell’arena. Il palcoscenico veronese di 1.500 metri quadrati è perfetto per il drammatico destino dell’omonima principessa Ida, grandi cori e numerosi attori e comparse. Il motto “soffia invece di trasuda”: un coro può avere 180 cantanti, in alcuni spettacoli i cavalli vagano sul palco e persino le capre sono a quattro zampe nel più grande teatro dell’opera all’aperto del mondo. Da decenni scenografie e produzioni come Spectacular e Hidden Object riscuotono successo nel teatro veronese. Lo dimostra anche in altre opere come la Carmen a Verona, La Bohème, Il Barbiere di Siviglia e Turandot, spesso rappresentata. Nessuno dorme più davvero quando il famoso “Nessun Darma” risuona tra gli stand e le strade circostanti, raccontando storie emozionanti di amore e sofferenza.

Veduta del capitale: Terme di Caracalla a Roma

Il Teatro dell’Opera Romano non si rivolge esattamente all’architettura romantica dell’epoca ordinaria. Il Teatro dell’Opera è più rilassato e obiettivo. Durante la festa estiva, quando la danza, la recitazione e il canto si trasferiscono alle Terme di Caracalla, la gente ama soffrire tra le rovine delle vaste terme. Gli spettatori si siedono su comode sedie di plastica (sulle quali le loro gonne troppo corte si aggrappano goffamente) e le file sono costruite su gradini in modo che ci sia una buona visuale da quasi tutti i posti. Chi già di giorno si è innamorato della Città Eterna con le sue rovine integrate naturalmente nella vita di tutti i giorni, la sera troverà il suo cuore ancora più aperto. Quest’anno, gli appassionati di attività all’aria aperta possono aspettarsi una varietà di spettacoli tra il 3 giugno e il 10 agosto. Si comincia con italobardi come Francesco di Gregori e Cecco Salone, la leggenda dello stadio Antonello Ventiti e il sempreverde produttore Umberto Dozzi. Gli appassionati di jazz potranno aspettarsi straordinari eventi jazz, sicuramente da non perdere nel festival di danza classica italiana Roberto Bolle Città Eterna. Da metà luglio lui e i suoi amici passeggeranno tra le antiche mura delle Terme di Caracalla. Il cartellone della stagione romana di Caracalla quest’anno è dedicato a Giacomo Puccini e mira ad avvicinare lo spettatore alla sua vita e alla sua opera con proiezioni di film sul grande maestro. Il cuore della festa romana: come potrebbe essere? – ma le Grandi Emozioni all’Italiana. Saranno resuscitati in tempi recenti con le rappresentazioni delle opere Tosca e Turandot. “E lucevan le stelle” – anche i social networker più appassionati mettono via per qualche minuto i loro smartphone quando si svolge il grande (e sicuramente triste) finale a Castel Sant’Angelo a Roma. Con il dolce scintillio del cielo stellato su Roma.

Indicibile: lo Sferistereo nella Maserati

La piccola città di Maserati a marzo potrebbe non essere sul radar di tutti gli amanti della musica. È un peccato. Comodo e maneggevole come il capoluogo di provincia a prima vista, gli spettacoli al cosiddetto Sferisterio sono interessanti, emozionanti e grandiosi. L’arena all’aperto era stata originariamente progettata per un altro interesse italiano, il gioco della palla, e fu completata nel 1829. Poi lo sport dovette lasciare il posto alla musica e dal 1921 vi si tiene, talvolta con lunghe interruzioni, il festival lirico Sferisterio. Chi pensa che un parco giochi appositamente costruito non sia adatto alla buona musica si sbaglia di grosso. L’acustica può competere con quella di molti teatri d’opera, quindi nulla ostacola una festa per le orecchie sotto le stelle. Il 60esimo festival di quest’anno si svolgerà dal 19 luglio all’11 agosto e si aprirà con – chi l’avrebbe mai detto? – con la Turandot di Puccini. Non meno drammatiche le produzioni con Norma e La Bohème. Il grande balletto di Morricone il 1° agosto calma i cuori turbati del pubblico, mentre i Carmina Purana medievali l’8 agosto dimostrano ancora una volta che la musica è una bellezza senza tempo. Forse un po’ più bello sotto le stelle scintillanti che altrove.

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