130 anni fa, nel villaggio italiano di Corinaldo viveva una semplice famiglia contadina: Luigi e Assunta Goretti erano genitori poveri ma affettuosi che ebbero sette figli cresciuti nella fede: la preghiera comune e la partecipazione alla Divina Liturgia domenicale erano una questione di corso. La terza figlia si chiamava Maria, ma tutti la chiamavano Marietta. Quando aveva sette anni, la famiglia dovette trasferirsi vicino a Roma, dove suo padre trovò un lavoro migliore.
La forza è nella fede
Ma poi contrasse la malaria, una malattia grave, e presto si ammalò così tanto che morì giovane. Ora la madre doveva lottare per guadagnarsi da vivere da sola. Marietta doveva gestire la casa e prendersi cura dei suoi quattro fratelli più piccoli; Non ha avuto la possibilità di frequentare la scuola. Questo è ancora il caso di molti bambini che vivono in paesi molto poveri. Siamo molto fortunati in Germania e in Austria perché non dobbiamo lavorare da bambini, ma possiamo andare a scuola per poi imparare un buon lavoro.
Amava molto Gesù
Sono presto dopo il santo
Desidera compagnia.
Continuava a dire: “Voglio Gesù, mamma”.
La fede e la preghiera danno a Marietta conforto e forza: è tutta ricolma di Spirito Santo, che ama particolarmente i poveri ei bisognosi. Marietta era l’angelo della famiglia, dicevano i suoi fratelli. È stata vista spesso pregare il rosario sulla tomba di suo padre, che portava sempre avvolto intorno alla mano. Amava così tanto Gesù che fin da giovane desiderava ardentemente l’Eucaristia. E lei continuava a dire: “Voglio Gesù, mamma”. Ma poiché sua madre non poteva permettersi di comprarle un abito da comunione, radunò tutto il villaggio perché Marietta, come le altre, potesse ricevere la Santa Comunione all’età di undici anni.
in difficoltà
Ma non tutti gli abitanti del villaggio erano religiosi. Un giorno ho sentito una ragazza del quartiere flirtare con un ragazzo. Gli altri bambini avrebbero ascoltato con curiosità, ma Marietta trovò questa conversazione così inopportuna e disgustosa che scappò via. Perché voleva mantenere la sua anima pura come l’abito bianco della comunione che indossava per Gesù. A quel tempo i Goretti erano in affitto da un vedovo di nome Serenelli e da suo figlio Alessandro, che aveva già 19 anni. I due erano molto scontenti e bevevano molto alcol. Alessandro era timido e un po’ nervoso, ma osservava Marietta, sebbene fosse ancora molto giovane, e desiderata.
Così ha continuato a molestare e perseguitare Marietta; Ma ha rifiutato le sue lusinghe e insulti. Un giorno Alessandro la invita a casa sua, ma Marietta rifiuta. Poi l’ha afferrata per il polso e l’ha trascinata nell’appartamento. Lì ha chiuso la porta ed è diventato violento. Marietta ha gridato aiuto, ma nessuno poteva sentirla perché la casa era vuota. La ragazza resistette con tutte le sue forze e avvertì il suo carnefice: “È un peccato, Alessandro, andrai all’inferno!” Quando lei non ha smesso di resistergli, l’ha minacciata con un pugnale. Alla fine il giovane, risentito e arrabbiato per il rifiuto, l’ha pugnalata quattordici volte. Poi è scappato e si è chiuso nella sua stanza.
Marietta può perdonare
Quando il padre di Alessandro è tornato a casa e ha visto cosa era successo, ha subito chiamato il medico e la polizia. Poiché Marietta era ancora viva, la portarono in ospedale, ma i medici non vedevano alcuna speranza. Quando è venuta, ha detto a sua madre. “Mamma, cara mamma, ora sto bene! Come stanno i fratellini e le sorelline?”
Fu convocato un cappellano dell’ospedale affinché Marietta potesse ricevere gli Ultimi Sacramenti. Dopo la confessione ha detto: “Perdono Alessandro per aver amato Gesù e voglio che venga con me in Paradiso. Lo voglio al mio fianco. Dio lo ha perdonato perché io l’ho già perdonato”.
Questo ha reso la sua morte molto simile a quella di Gesù, che ha pregato per i suoi aguzzini sulla croce. Marietta era così piena d’amore che perdonò il suo assassino; Perché era preoccupata per lui, non per se stessa. Sebbene avesse molta sete, i medici le rifiutarono l’acqua; Perché pensavano che bere adesso potesse farle del male. Allora la fanciulla pensò a Gesù, morto in croce, che disse: “Ho sete!” Alla fine ha rinunciato alla sua anima e ha messo la sua anima nelle mani di Dio. Era il 6 luglio 1902, alle tre del pomeriggio.
Già al suo funerale la gente diceva: “È morta una santa!” Mattoni. Questa è stata la prima canonizzazione eseguita da un papa in Piazza San Pietro a Roma. Si dice che vi abbiano partecipato centinaia di migliaia di persone. Tra loro c’è l’uomo che ho perdonato.
Perdona l’assassino
Alessandro Sirinelli è stato condannato a 30 anni di carcere ai lavori forzati come assassino. All’inizio non mostrò alcun rimorso per quello che aveva fatto. Ma una notte, come disse poi, gli apparve in sogno Marietta. Il pensiero dell’innocenza e del perdono della ragazza lo fece riprendere in sé. Solo allora si rese conto della sua colpa e provò un amaro rimorso. Dopo il suo rilascio, divenne giardiniere in un convento dei Cappuccini.
All’età di 54 anni andò dalla madre di Marietta per chiederle perdono per il suo errore. Poiché Assunta Goretti sapeva che questo era il desiderio di sua figlia e la volontà di Gesù, poté perdonare l’assassino di sua figlia. A Natale la mamma di Alessandro e Marietta vanno insieme in chiesa per l’Eucaristia. Serenelli entrò nel Terz’Ordine di San Francesco e da ultimo visse come giardiniere e portinaio presso un convento dei Cappuccini a Macerata, dove morì nel 1970 all’età di 87 anni.
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