20 giorni di sospensione dal lavoro e riduzione dello stipendio come punizione per aver recitato l’Ave Maria e il Rosario. Il caso di un insegnante cattolico in una scuola elementare pubblica nel comune sardo di San Vero Milis ha fatto scalpore nella settimana prima di Pasqua in Italia.
L’anno scorso, l’ultimo giorno di scuola prima di Natale, la maestra elementare Marisa Franzengeli ha realizzato con i bambini un braccialetto durante una supplenza che è stato costruito come un rosario. Poi il 58enne ha recitato con loro il Rosario, un’Ave Maria e un Padre Nostro. Quando i genitori di due bambini si sono lamentati, l’insegnante si è scusato in una riunione genitori-insegnanti; Le attività religiose non sono consentite nelle scuole pubbliche in Italia.
Partito populista di destra: una decisione folle
A metà marzo, l’amministrazione scolastica, in coordinamento con l’amministrazione scolastica provinciale, ha imposto una sospensione di 20 giorni e la riduzione dello stipendio come azione disciplinare nei confronti dell’insegnante. Quando era assente dalle lezioni per sospensione dal 27 marzo al 15 aprile, la questione è diventata pubblica. Prima i media locali e poi quelli nazionali si sono occupati del caso.
Matteo Salvini, capo del partito populista di destra della Lega, ha definito “folle” la decisione del consiglio scolastico. Franciselli, intanto, ha dichiarato nelle interviste di aver presentato ricorso legale contro la sanzione disciplinare.
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