20 giugno 2023
L’acqua in un lakh di ettari di terreno agricolo porta a uno strato denso di limo e sabbia, formando una crosta impermeabile che schiaccia il suolo. Lo scambio di gas vitale per le radici e la vita delle piante è impossibile. E’ l’allarme lanciato dalla Coldretti a un mese dalle devastanti alluvioni che hanno devastato la Romagna.
Foto © Goldretty
Sono ancora circa un migliaio le frane sulle montagne della regione che hanno distrutto terreni coltivati, spazzato via interi vigneti e uliveti, interrotto strade.
Coldretty insiste sul fatto che le colture ricoperte di fango, compresi gli ortaggi, sono state completamente distrutte. Tuttavia, per ripristinare l’attività dei campi e continuare la semina, è necessario arare in profondità per rimescolare gli strati di terreno e diluire la presenza di limo e sabbia in superficie. Secondo Coldretti, frutteti e vigneti stanno morendo per soffocamento delle radici e la produzione cesserà per i prossimi quattro-cinque anni.
Un’area a rischio con 25.000 ettari di frutteti fiancheggiati da pesche e nettarine, kiwi, albicocche, susine e pere, cachi, ciliegie e castagne, e 25.000 ettari coltivati a vigneto, ma anche migliaia di ettari di ortaggi. Patate, Pomodori, Cipolle ecc. per la produzione di sementi. Su oltre 60.000 ettari si coltivano grano duro da pasta, grano tenero da pane, orzo, sorgo e sorgo. Anche la coltivazione di girasole, colza e soia si espande a oltre 7.000 ettari.
Fonte: Goldreddy
Data di rilascio: 20/06/2023
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